Info Parigi

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  GENERALE Nota in tutto il mondo come la Ville Lumière (la “città delle luci”), Parigi è una delle principali destinazioni turistiche mondiali. La città è rinomata per la bellezza della sua architettura, i suoi viali e i suoi scorci, oltre che per l’abbondanza dei suoi musei. Costruita su un’ansa della Senna, è divisa in due parti la Rive droite a nord e la più piccola Rive gauche a sud. Un tempo capitale di un impero coloniale che si estendeva su cinque continenti, Parigi è tuttora considerata come il centro del mondo francofono ed ha mantenuto una forte posizione internazionale, ospitando il quartier generale dell’OECD e dell’UNESCO, tra gli altri. Questo, combinato alle sue attività finanziarie, affaristiche, politiche e turistiche, ha reso la città uno dei principali “hub” del mondo, e Parigi è riconosciuta come una delle poche “città mondiali”. Parigi è la capitale della Francia e capoluogo della regione dell’Île-de-France. La città, costruita su un’ansa della Senna, oltre che fondamentale snodo di trasporti e traffici del continente europeo, è una delle più importanti ed influenti metropoli mondiali, nonché centro culturale, politico ed economico molto forte sia a livello nazionale che internazionale. Lo stemma della città presenta i gigli di Francia sopra Scilicet (la nave che simboleggiava l’ordine dei mercanti che commerciavano sulla Senna). Il motto è Fluctuat nec mergitur. I patroni della città sono San Germano (Saint Germain) e Santa Genoveffa (Sainte Geneviève), accreditata di aver convinto Attila a risparmiare la città, nel V secolo. Gli abitanti della città sono detti Parigini. Torna su    INFO UTILI Documenti: I cittadini Italiani entrano in Francia con la sola carta d’identità Moneta: euro. Le carte di credito sono accettate praticamente tutte le di credito internazionali (Visa, Mastercard ecc…). Sono inoltre riconosciute le carte bancomat valide in Italia (circuito Maestro). Corrente: In Francia lo standard è di 220 V per una frequenza di 50 Hz. Per chi viene dall’Italia in Francia non occorrono adattatori se utilizza spine senza la presa a terra (cioè a due e non a tre) come, ad esempio quelle della spina di un caricabatterie di cellulare. Se invece si devono utilizzare delle spine italiane con presa a terra (denominate “spine tipo L”), allora bisogna procurarsi un adattatore. Per chi non ce l’avesse, si dovrebbe trovare senza problema nei negozi di materiali elettrici e nei grandi magazzini. Orario Negozi: La maggior parte dei negozi sono aperti senza interruzione dalle 9.00 alle 19.00, dal lunedì al sabato. Alcuni piccoli esercizi chiudono per la pausa pranzo tra le 12.00 e le 14.00 e il lunedì. La domenica è giorno di chiusura per la maggioranza dei negozi, ma ci sono oramai parecchie eccezioni (per i saldi, sotto le feste, etc.). I grandi magazzini e i supermercati chiudono più tardi (alle 20.00, alle 21.00 o alle 22.00) una volta alla settimana. Toilettes pubbliche: A Parigi vi sono 36 toilettes pubbliche ad accesso gratuito. Alcune sono accessibili anche da utenti a mobilità ridotta. I bar non gradiscono molto che usino le loro toilettes senza consumare, mentre nei grandi magazzini i bagni devono essere accessibili e gratuiti. Nelle stazioni le toilettes sono a pagamento, mentre sono gratuite negli aereoporti. Vi sono toilettes sorvegliate e a pagamento nella maggior parte dei parchi e giardini parigini. Clima: Il clima di Parigi è alquanto particolare, a metà strada tra il clima oceanico e il clima continentale. L’inverno, contrariamente ai luoghi comuni, non è particolarmente prolungato e rigido. Esso è infatti caratterizzato da un’alternanza di periodi miti e piovosi (quando soffiano i venti umidi e tiepidi dall’Oceano Atlantico) e periodi invece più rigidi e nevosi (con minime anche di -10°) quando soffiano i venti dal Polo Nord o dall’Est. Allo stesso modo l’estate può presentare giornate calde e afose con temperature massime anche di +35°/+38°, e giornate assai fresche, ventose e piovose (con temperature minime sui +10°). Notevole l’influenza dell’isola di calore: in centro città possono registrarsi temperature minime anche di 5° più elevate rispetto alle zone aeroportuali. Per questo motivo in alcuni quartieri il freddo invernale non è mai eccessivo. I periodi più consigliati per visitare la città sono quindi la tarda primavera (maggio) e l’inizio dell’autunno (settembre e inizio ottobre). Torna su STORIA Si dà qui di seguito solo un breve racconto della storia della città, che comincia così: tribù celtiche sono stanziate da molti secoli in un’ansa della Senna. Il sito è paludoso. Cesare le incontra mentre dà la caccia a Vercingetorige, durante la campagna di conquista della Gallia, nel 53 a.C.. Forse sono anche nomadi, se il loro nome Parisii viene da kwar che vuol dire strada. O forse sono semplicemente tribù che i romani hanno incontrato lungo la strada. E’ certo che la posizione dello stanziamento è interessante: aiuta la mobilità delle truppe lungo il fiume e ricorda perfino quella dell’isola Tiberina di Roma, con quei due isolotti che facilitano il guado tra una riva e l’altra del fiume. I romani vi stabiliscono un proprio insediamento e lo chiamano Lutetia Parisiorum (la palude dei Parisii). Conquistata e pacificata la Gallia, Lutetia diventa una città romana, nelle aspirazioni e nello stile civile: il sito è in posizione favorevole per i commerci e i traffici fluviali, le popolazioni locali sono avvantaggiate dall’espansione economica portata dai romani – già dopo circa cinquant’anni Lutetia la palude si presenta come un insediamento in via di espansione sulla riva sinistra della Senna, nel luogo ora conosciuto come Quartiere Latino, e Lutetia sta diventando un nome di città. La città romana si dota delle strutture essenziali per essere degna di questo nome: anzitutto il foro, poi le terme (i cui resti sono visibili, ben scavati, all’Hotel de Cluny), poi l’anfiteatro e un teatro. Poi arrivano i cristiani, e siccome Lutetia è una città romana, nel 250 fa anch’essa il suo protomartire, il vescovo Dionigi che, come Pietro, qualche secolo dopo sarà eletto a patrono della città (Saint Denis). La cristianizzazione tuttavia procede alla grande, e probabilmente accentua il senso di identità della città, che verso il 300 prende il nome della propria gente, e diventa Paris, e inoltre si converte così fortemente al cristianesimo romano da divenire il principale baluardo del cristianesimo pietrino contro l’eresia ariana che per alcuni secoli sarà invece la forma dominante di cristianesimo presso i germani. Arrestata l’avanzata di Attila nel 451 grazie a Geneviève, la città si dà ai Franchi Merovingi, nella persona di Clodoveo I che diventa il suo primo re: la civilizzazione romana si tramuta in civiltà romano-barbarica, e Parigi riesce a sopravvivere al Medioevo, tra carestie e faticosa civilizzazione: il IX secolo passa sotto le ripetute estorsioni e la continua minaccia di vichinghi e normanni, ma attorno alle istituzioni cristiane si coagula la nuova civiltà: nel 1021 il capitolo di Notre-Dame è già meta di molti clerici vagantes; nel 1246 l’università di Parigi vedrà riconosciuta la propria autonomia, e nel 1257 nasce la scuola della Sorbona: Parigi si avvia a diventare uno dei centri della cultura europea, nel cuore della Francia medioevale. Il XII e il XIII secolo vedono Parigi al centro di una forte crescita economica, e la corporazione dei mercanti come sua protagonista. Fino a Filippo Augusto l’urbanizzazione di Parigi può sintetizzarsi nella costruzione delle prime cinte murarie e nel prosciugamento delle paludi. Dell’edilizia romanica restano tuttavia pochissime tracce, ad esempio nell’abside di St-Martin-des-Champs. L’Île de France è invece la culla dell’arte e dell’architettura gotica, che tra il XII secolo e il XV evolve dal gotico primitivo al flamboyant. A metà del XIV secolo, Parigi cerca di fare la propria politica municipale: ha già più di 150mila abitanti e, attraverso sollevazioni e alleanze (la Guerra dei cent’anni) mostra di non voler rinunciare alla propria indipendenza. La città si estende soprattutto sulla riva destra, e le mura di Carlo V (1371-1380) comprendono l’insieme del 3.o e 4.o arrondissement. Bisogna arrivare al 1437, perché Carlo VII possa fare di Parigi, indiscutibilmente, la capitale dei Valois. La storia della città si intreccia da lì in poi inestricabilmente con la storia di Francia. La città cattolica scaccia l’ugonotto Enrico III nel 1588, ed Enrico IV dovrà convertirsi al cattolicesimo e pagare 200.000 scudi per rientrarvi. Sotto i Borboni, Parigi è scenario e protagonista della Fronda: Luigi XIV sposta la corte a Versailles, per sottrarsi in un solo colpo agli intrighi dei nobili e alle barricate del popolo parigino e procedere liberamente nella propria politica accentratrice. Alla vigilia della Rivoluzione Parigi occupa 1.100 ettari e conta oltre 600mila abitanti. Al di fuori della cinta daziaria (le mura dei Fermiers généraux), i sobborghi sono costituiti da 24 villaggi. Di nuovo protagonista, non meno che testimone, il popolo parigino gioca la propria rivoluzione. Lo spirito di ribellione e d’indipendenza dei parigini viene di nuovo duramente represso, con l’esecuzione della prima Commune rivoluzionaria – il consiglio della città – che segna l’inizio del Terrore di Robespierre: per più di un anno, tra il 1793 e il 1794, le piazze di Parigi ospitano il lavoro indefesso della ghigliottina. Come molti prima e dopo di lui, anche Napoleone cerca di assoggettare la città al potere centrale, nel quadro della propria riforma amministrativa. Questo non impedirà ai parigini di insorgere di nuovo contro Carlo X, nel 1833. Nel 1845 la città ha superato il milione di abitanti, e Thiers allarga di nuovo la cinta muraria, includendo alcuni dei villaggi prima esterni. Ma la vera grande rivoluzione urbanistica è quella condotta da Haussmann per conto di Napoleone III: in trent’anni la città raddoppia, e nel 1876 è arrivata a 2 milioni, nonostante la guerra con la Prussia e il disastro della Comune. La città continua a crescere. All’inizio della Prima guerra mondiale, nel 1914, la battaglia della Marna la salva dall’invasione tedesca, ma non andrà così nel 1940, quando il Terzo Reich occupa la città, dichiarandola “città aperta”: il governo non oppone alcuna resistenza e si ritira a Vichy, da dove collaborerà con i nazisti. Il 19 agosto del 1944 la città insorge, il 25 i tedeschi si arrendono, il 26 il generale de Gaulle entra in Parigi liberata con le truppe degli Alleati e del generale Leclerc . Il 27 ottobre 1946 all’Hotel de Ville viene proclamata la IV Repubblica. Lo spirito rivoluzionario parigino si ridesta nel maggio 1968, nel quartiere latino, con lo sciopero generale avviato dagli studenti, che per qualche giorno si estende all’intera Francia. Il risultato, sul piano dell’organizzazione della città, è lo smembramento della Sorbonne in 13 università nella regione di Parigi. La città torna a dedicarsi al proprio sviluppo. Già negli anni Sessanta si era aperto, con il trasferimento dei mercati generali (les Halles) a Rungis, un periodo di grandi lavori pubblici, teso a liberare il centro storico della città dalla pressione del traffico e dagli insediamenti popolari, e a riqualificarlo con funzioni prevalentemente culturali e di rappresentanza. Le tappe principali della ristrutturazione sono: 1969: il trasferimento delle Halles; 1970: la creazione delle 13 università della Région parisienne; 1973: il completamento del Boulevard périphérique (che diventa il limite della nuova cintura metropolitana, come il raccordo anulare a Roma); 1977: l’inaugurazione del Centre Pompidou; 1986: l’inaugurazione del Museo d’Orsay; 1989: nel bicentenario della Rivoluzione, l’inaugurazione della Pyramide del Louvre, della Grande Arche de la Défense e dell’Opéra Bastille; 1995: l’inaugurazione della nuova Bibliothèque nationale de France (che sarà intitolata a François Mitterrand); 2003: il nuovo quartiere Paris Rive Gauche attorno alla Biblioteca nazionale. – Grandi protagonisti di questa riqualificazione furono i presidenti Georges Pompidou e François Mitterrand. Torna su    COME MUOVERSI  Il modo migliore per muoversi è con i mezzi pubblici. Anche se ci arrivate in auto, conviene parcheggiare in uno dei parcheggi pubblici e poi muoversi con le metropolitane, gli autobus, i taxi, a piedi o in bici. Parigi è densamente coperta da un sistema di metropolitana, il Métro (14 linee) così come da un grande numero di linee di autobus. Queste si interconnettono con una rete regionale ad alta velocità, la RER (Réseau Express Régional), e con la rete ferroviaria: treni pendolari, linee nazionali e TGV (o simili come Thalys ed Eurostar). Esistono due tramvie tangenziali nei sobborghi: la linea T1 va da Saint-Denis a Noisy-le-Sec, la linea T2 va da La Défense a Issy. Una terza linea a Sud della città è stata completata alla fine del 2006. L’intera rete metropolitana è coperta da segnale per i telefoni cellulari. • Metropolitana La metro di Parigi è un vero labirinto, anche se è facile da percorrere. Dopo i primi attimi di smarrimento sarete pronti per muovervi da un lato all’altro della città come dei veri parigini. La metropolitana di Parigi ha 300 stazioni; gli ingressi sono segnalati da una M di colore giallo. Ci sono 16 linee, numerate da 1 a 14 a cui si aggiungono la 3 bis e la 7 bis. Ogni linea ha un suo colore. Le mappe delle linee e delle stazioni si possono ritirare gratuitamente in ogni biglietteria. La metro funziona tutti i giorni, compresi quelli festivi, dalle 5.30 del mattino alla 1di notte. I treni sono meno frequenti di Domenica e durante i giorni festivi. • RER La RER è una rete ferroviaria che unisce le diverse periferie di Parigi; entrando in città passa in sotterranea come una normale metropolitana. Le linee sono 5 e sia in città, sia in periferia, le fermate sono collegate con quelle della metro e dei bus. • Autobus Circolano tutti i giorni, dal Lunedi mattina al Sabato sera e molti anche la Domenica e durante i giorni festivi. La prima corsa inizia alle 5.30, l’ultima alle 20.30. Di notte c’è la linea speciale Noctilien che cammina fino alle 5 ma non copre tutte la città. Ogni autobus è identificato da un numero ed ha l’indicazione del tragitto e delle principali fermate sul lato. Quelli che fanno servizio urbano, hanno numeri a 2 cifre, quelli che vanno verso le banlieue a 3. Per strada, le fermate sono indicate da pensiline che segnalano anche quale autobus passerà, a che ora. Come ai bei vecchi tempi, dovete mettere fuori il ditino se volete che l’autista si fermi e vi faccia salire. Si sale dalla porta davanti e di scende da dietro; se non avete il biglietto potete comprarlo dal conducente. Alcune linee hanno un sistema sonoro che annuncia la fermata successiva. Se siete dei turisti classici, vi conviene prendere il Balabus che ha fermate presso tutti i monumenti più visitati. Il percorso va dalla Gare de Lyon a La Défense. Oltre al Balabus esistono anche 4 linee create appositamente per i turisti, l’Open Tour, e il Montmartrobus. • Batobus Un modo originale per scoprire Parigi è vederla dalla Senna con il Batobus. Con un solo biglietto, del costo di 11 euro, potrete usare questa navetta fluviale che ogni 25 minuti, dalle 10 alle 19 (21 a Giugno, Luglio, Agosto) vi porta ad una di queste otto fermate: Tour Eiffel, Champs Elysées, Musée d’Orsay, Louvre, St-Germain-des-Prés, Notre-Dame, Hôtel de Ville, Jardin des Plantes. Potete salire e scendere in ogni fermata. Il biglietto vale 1 giorno (11 euro) o 2 giorni (13 euro).   • Taxi A Parigi ci sono circa 15.000 taxi che camminano giorno e notte. Riconoscete il taxi dalla scritta “Taxi Parisien” illuminata sopra il tetto dell’auto. Se è accesa, il taxi è libero. L’importo minimo per una corsa è 5,20 euro. Ci sono tre tariffe a seconda della zona: A, che si applica nella città dalle 10 alle 17. Tariffa B: sempre nel centro urbano, dalle 5 del pomeriggio alle 10 di sera, di Domenica e durante i giorni festivi. Tariffa C: si applica da mezzanotte alle 7. • A piedi e in bici Parigi ha circa 200 km di piste ciclabili riservate ai turisti, a cui si aggiungono anche i 70 km di linee riservate agli autobus. Alcune zone di Parigi, come alcuni viali intorno alla Senna, di domenica sono riservate ai pedoni, ai ciclisti e agli amanti dei pattini. Torna su VITA NOTTURNA • Le Lido – cabaret sui Champs-Élysées noto per i suoi spettacoli esotici, fu frequentato da Elvis Presley. • Moulin Rouge, Le Crazy Horse, Paris Olympia, Folies Bergères, Bobino – famosi nightclub. • Le Buddha Bar, Barfly, El Barrio Latino, Hotel Costes, Georges – ristoranti e bar alla moda. Nell’ 11° arrondissement, in prossimità di place de la Bastille, vi è uno dei centri della vita notturna di Parigi: rue de Lappe, una via stretta a traffico limitato in cui si trovano molti locali di ogni genere, ognuno con caratteristiche e peculiarità differenti e molto frequentati da giovani studenti. Anche nella stessa rue Oberkampt vi sono una moltitudine di piccoli locali, alcuni aperti anche sino all’alba. Torna su TOP 10 La tour Eiffel La Tour Eiffel è certamente un must di Parigi. L’inaugurazione dell’opera di Gustave Eiffel avvenne nel 1889. Da allora più di 130 milioni di persone sono salite in cima alla torre. Ecco alcuni dati, consigli e impressioni. • La Torre è alta 320m, pesa 7000 tonnellate e, per arrivare fino in cima, dovrete salire 1710 scalini. La visibilità in cima alla torre è di circa 75km. • A livello di curiosità, è interessante sapere che nelle giornate calde la torre può arrivare ad essere fino a 15cm più alta per effetto dell’espansione del metallo. In cima, inoltre, per effetto del vento, si può verificare una oscillazione di oltre 12cm. • E’ possibile salire attraverso i vari ascensori o utilizzando le scale. In ascensore potrete scegliere di acquistare biglietti (a prezzi differenti) per arrivare fino al primo, secondo o terzo piano. Se salite con le scale il prezzo è unico e potete arrivare fino al secondo piano. La salita attraverso le scale non è eccessivamente faticosa. • In generale il terzo piano non offre molto di più del secondo sotto il profilo del panorama. Parigi è una città piatta e quello che è visibile al terzo piano, lo è anche dal secondo. Montmartre • Unica regola per visitare Montmartre: prendetevela calma. Montmartre è uno dei quartieri più famosi di Parigi e frotte di turisti sono attratti anche dai recenti successi del film Amelie di Montmartre. Fortunatamente anche una folla corposa non darà troppo fastidio. Il quartiere non è grandissimo ma ogni vicolo è in qualche modo speciale. Questo fa sì che la folla si diluisca per tutto il quartiere. • Oltre alla famosa Basilique du Sacre-Cœur, tra le cose più interessanti da vedere a Montmartre c’è il Cimetière de Montmartre, Place du Tertre ed un piccolo vigneto che cresce in pendenza nel bel mezzo di Montmartre. Al Cimetière de Montmartre si trovano tombe di molti artisti famosi. Tra questi ad esempio gli scrittori Stendhal, Dumas e Zola, il regista François Truffaut, gli artisti Fragonard e Degas. Il posto è certamente particolare ma attrae molti turisti. Tra i posti più speciali, c’è sicuramente Place du Tertre. Qui si concentrano tutti gli artisti da strada e le bancarelle tipiche di Montmartre. Muovendovi nella piazza e nei sui dintorni vi sentirete parte integrante della vita che fluisce tra i vicoli di Montmartre. Attenzione ai tanti ritrattisti che, se doveste dimostrarvi indecisi, potrebbero mettervi tra le mani una vostra caricatura o un vostro profilo fatto con forbici prima che voi troviate le parole per spiegargli che non lo volete. In questi casi un NO deciso è sempre la cosa migliore. • Subito sotto la collina di Montmartre c’è il quartiere a luci rosse di Pigalle. Qui si trova anche il Moulin Rouge. Il passaggio dal Sacre-Cœur a Pigalle è piuttosto marcato, per usare un eufemismo. Cio nonostante, anche Pigalle fa parte della “cultura” parigina. E’ subito bene chiarire che Pigalle, di notte, andrebbe evitato. Fino a (più o meno) mezzanotte però non si corrono più rischi che a girar da soli nel Marais. La quantità di cinema a luci rosse, sexy shoops, videoteche a tema, negozi di vestiti e gadget erotici è letteralmente impressionante. Al calar della sera, le mille luci (rosse) di Pigalle si accendono. Se volete solo avere un’idea di ciò che è Pigalle, scendete alla fermata metro di Pigalle (linee 2 e 12), camminate fino al Moulin Rouge (sempre dritto) e poi tornate indietro. Ricordate due cose: primo, non è possibile fare foto a negozi e, specialmente, a cinema e locali. Secondo, state attenti passando vicino ai locali. Spesso un sorridente ometto ed una poco vestita ragazza cercheranno di portarvi dentro. • Il Moulin Rouge è una eccezione a Montmartre. La sua fama internazionale ha fatto sì che i suoi prezzi lievitassero considerevolmente a fronte anche di certe garanzie di qualità (sinonimo di pochi rischi di fregature). Molte persone vengono a Pigalle quasi solo per farsi ritrarre di fronte al Moulin Rouge. Se amate il cabaret e il vostro portafogli ve lo permette, considerate il Moulin Rouge come una possibile scelta. Louvre Se decidete di fare un viaggio nella storia dell’arte, a Parigi ci sono tre musei che la ripercorrono idealmente. Il Louvre, il Musée d’Orsay e il Musée d’Art Moderne. Ognuno di essi comincia dove quello precedente si fermava. Il Louvre è, dei tre musei, certamente il più famoso. • Il Louvre è immenso. Non pensate neanche di poterlo vedere tutto in una sola giornata a meno che non decidiate di farlo a passo di marcia buttando un’occhiata furtiva alle opere. Due considerazione seguono la precedente: -Non dovete necessariamente vedere tutto il Louvre. Potete limitarvi ai settori d’interesse. -Non dovete necessariamente vederlo tutto in un giorno. C’è chi negli anni visita tutto il Louvre sezione dopo sezione. • Le due considerazioni fatte danno anche luogo alle tecniche di visita del Louvre più collaudate. Se, ad esempio, vi interessa l’antico Egitto, visitate il relativo settore con cura, date un’occhiata a qualche altra cosa che vi possa interessare e omaggiate la Gioconda con un veloce pellegrinaggio. Avrete speso mezza giornata organizzata in modo intelligente al Louvre e ne avrete un buon ricordo. Se invece volete visitare tutto e volete farlo in modo adeguato, dovrete per forza predisporre una visita in più giorni. Il Louvre è lì dal XII secolo. • Appena entrati, procuratevi una mappa del museo. Senza di questa potreste aggirarvi per il Louvre per ore perdendo il senso dell’orientamento. Cercate di “ottimizzare” il vostro itinerario di visita. Il Louvre ha forma ad U e non c’è modo di passare dall’ala Richelieu all’ala Denon (le due ali lunghe della U) se non transitando per l’ala centrale Sully. Ci sono sostanzialmente quattro piani. • Alla libreria del Louvre troverete guide per ogni tasca. E’ consigliabile affrontare la vastissima collezione del museo con almeno una guida alle maggiori opere. Tra queste vi consiglio la Guide du Musée du Louvre: la visite che costa poco e copre le 51 principali attrazioni esposte al Louvre. In alternativa sono disponibili audioguide e visite guidate della durata di circa un’ora e mezzo. Notre-Dame de Paris • La cattedrale di Notre-Dame è, al pari della Tour Eiffel, il simbolo di Parigi. Dai tempi in cui Victor Hugo scrisse il romanzo Notre-Dame de Paris, la fama della cattedrale si è inarrestabilmente accresciuta. Ormai, ogni anno più di 12 milioni di persone la visitano. Notre-Dame fu edificata per volere del vescovo di Parigi che, verso l’inizio del XII secolo decise di costruire una immensa cattedrale esattamente nel centro di Parigi. Cominciata nel 1163 e finita solamente nel 1345, ha subito nei secoli molte modifiche e ha avuto molti ruoli. Oggi si presenta come uno splendido esempio di architetture gotica antica. • All’interno spesso vengono annunciati dei giri guidati gratuiti in diverse lingue (italiano compreso). Le guide sono dei volontari ben preparati pronti a raccontarvi qualcosa di interessante e a farvi vedere delle parti della cattedrale normalmente non accessibili. • La visita (a pagamento) delle torri vale sicuramente il prezzo del biglietto e soprattutto le lunghissime code da effettuare. Dalla cima di Notre-Dame potrete ammirare una bellissima vista di Parigi e vedrete da vicino i famosi “gargoyles” che danno alla cattedrale una aspetto piuttosto inquietante. • Se avete il Paris Museum Pass, la visita alle torri è gratuita. Ricordate però che, a differenza di quanto il PMP vi permette di solito, a Notre-Dame non potrete saltare la coda. Armatevi di pazienza. Utili cartelli dislocati lungo la coda vi danno un’idea di quanto dovrete attendere con messaggi del tipo “da questo punto l’attesa dura circa 45 minuti”. • A Notre-Dame c’è davvero molto di cui interessarsi anche per chi non è un appassionato di architettura. I tre portali, la facciata, le sculture, i rosoni sono solo alcune delle cose che impressionano per bellezza al primo sguardo e che meritano una visita più approfondita per conoscere la storia di ciascuno di essi. Mettete in preventivo un paio di ore buone più il tempo necessario a salire sulle torri. Marais e Bastille • Il Marais è un quartiere in cui una mescolanza di vari stili di vita e una forte diversità dei luoghi può trasmettere sensazioni forti come anche indifferenza. Oggi il Marais è uno dei quartieri parigini dove abita la gente più chic e dove la vecchia comunità ebraica si affianca alla nuova comunità gay. Il modo migliore per visitare il quartiere è una passeggiata senza mete particolari. • La vostra passeggiata potrebbe iniziare dal Centre_Pompidou. A questa struttura non mancano certamente i connotati per attirare l’attenzione da fuori ed altrettanti sono i motivi che troverete all’interno per passare qualche ora ad esempio nel Musée National d’Art Moderne (visitabile gratuitamente con il Paris Museum Pass). Date anche una occhiata alla strana fontana di Stravinsky a pochi passi dal Centre Pompidou. Una delle cose migliori del Centre Pompidou è la vista che si gode dall’ultimo piano. Salite le scale mobili, andate dritti per qualche metro e potrete ammirare una delle migliori viste su Parigi. Siete in una posizione strategica dalla quale vedrete molte delle attrazioni di Parigi senza che nessuna sia troppo distante. • La zona compresa tra il Centre Pompidou e il Forum des Halles è ricca di negozi dove potrete concludere buoni affari ma è anche molto sporca e anche poco raccomandabile di notte. Il Forum de Halles è un popolare grande magazzino dove troverete negozi e fast-food di ogni genere. • Dalla parte opposta del Forum, rispetto al Centre Pompidou, sorge il cuore del Marais. Tra le cose più interessanti c’è il Musée Picasso e il bel giardino di Place des Vosges. • La Bastille fu costruita nel XVI secolo come fortezza e divenne poi un carcere per criminali politici. E’ il momumento “non visitabile” più famoso di Parigi. Tutti vogliono almeno vedere il luogo che dopo il 14 Luglio 1789 rimase l’emblema dell’inizio della Rivoluzione francese. La Colonne de Juillet, alta più di 40 metri, indica il luogo dove sorgeva un tempo la Bastille. In cima alla colonna si vede una statua che rappresenta lo Spirito della Libertà. Musée d’Orsay Un gioiello che racchiude pittura impressionista e molto altro ancora Torna su LA CUCINA La cucina francese è famosa in tutto il mondo, ma non bisogna confondere quella ormai diffusa negli alberghi di lusso con quella borghese a carattere regionale, formata da piatti semplici serviti con un’elaborata scelta di contorni e con appropriato abbinamento di vini; un pranzo completo francese si compone di un hors-d’oeuvre o antipasto, di un entrèe o piatto leggero, di un plat de rèsistance o piatto forte, del formaggio e di un dessert. In inverno ilprimo piatto può essere una minestra, potage, o zuppa, soupe. La pastasciutta o il riso sono serviti come accompagnamento al piatto forte. Famoso è il tipico pane francese, delizioso, la baguette. Piatti tipici sono le cotolette di maiale, il bue arrosto e la zuppa di cipolla; inoltre si fa largo consumo di frutti di mare e pesce. Le salse sono molto usate in questa cucina ed hanno in genere come base la besciamella, la maionese, la salsa tartara (olio e rosso d’uovo sodo), il burro e i ristretti di carne varia, con aggiunta di vini e spezie: Armoricaine, ristretto di pesce, olio, madera, cognac e spezie varie; Bèarnaise, burro emulsionato con rosso d’uovo e scalogno; Aurore, besciamella con pomodoro; Bigarade, sugo d’anatra con succo d’arancia o limone, per ricordarne solo qualcuna. I formaggi sono uno dei vanti della cucina francese e se ne trovano dei più svariati tipi: tra i più famosi Camembert, dalla pasta tenera e profumata, confezionato in entro scatolette di legno; Chèvre, a base di latte di capra; Roquefort, specie di gorgonzola stagionato piccante, con latte di pecora; Brie de Meaux, con crosta bianca, pasta tenera e cremosa e tanti altri. I dolci francesi sono numerosi e per lo più a base di creme fatte di latte ed uova o di Chantilly: si possono distinguere le Beignets, con ripieno di frutta o crema; le Charlottes, torte ripiene di frutta; le Crepes; i Soufflè; il Mont Blanc, tipico purè di marroni con panna montata. Ottime ed impedibili le paste lievitate, la cui forma più semplice è la Brioche, la più elaborata il Croissant e la più raffinata il Babà au Rhum. Torna su