Katy Perry, turista irrispettosa in Toscana

La popstar americana Katy Perry, in occasione della sua unica data italiana ieri sera al Forum di Assago (Milano) in occasione del Prismatic World Tour, si è concessa una mini vacanza in ToscanaE come una vera celebrità, non ha resistito a postare su Instagram alcuni selfie.

S.C.Q.A. : Sono Cafoni Questi Americani

Katy Perry Venere BotticelliPurtroppo per lei, però, ha pubblicato quelli sbagliati, in cui si ritrae in smorfie volgari davanti alla Torre di Pisa, al David di Michelangelo e a uno dei capolavori dell’arte italiana, la Venere di Botticelli. I commenti alle foto sono comparsi uno dopo l’altro come una raffica di proiettili, sia in inglese che in italiano che in spagnolo, perché, si sa, davanti all’arte ci inginocchiamo tutti a rendere omaggio ai grandi artisti che hanno fatto la storia.

Tutti tranne la Perry, a quanto pare, la cui massima ambizione in Italia è stata visitare il museo di Gucci. Ma la sua ignoranza è stata immediatamente ripresa da mezzo mondo, e si è scatenato un vero e proprio putiferio, in risposta al suo atto “osceno”.

Tra le frecciatine alla cantante, le più cattive, insulti a parte, sono state: “Tra 20 anni la Venere sarà ancora lì, tu sicuramente no”, “Zero rispetto per l’arte da una persona che si definisce “artista”. Questo la dice molto lunga sul tuo conto…”, “Tornatene in America, non ti vogliamo in Italia. La nostra arte è troppo sofisticata per essere apprezzata da una come te”.

Ed è stato immediatamente creato l’hastag #prouditalian, che ha visto molti utenti postare uno scatto davanti a musei e monumenti con orgoglio e ammirazione. Centinaia di italiani hanno poi visto nella reduce del SuperBowl l’intero popolo americano. “Quando Botticelli dipingeva, gli americani spaccavano ancora le noci di cocco con la fronte.. deficienti!” ha scritto più volte un utente, in un climax ascendente di cattiverie.

“Bella Ittallia”: il nostro Paese secondo gli americani

Katy Perry Torre di PisaChe il nuovo continente abbia una concezione diversa di arte è risaputo, ma solitamente gli stranieri restano a bocca aperta davanti ai capolavori italiani, proprio per lo splendore di un patrimonio così antico che loro si possono godere solo venendo in vacanza oltreoceano. I viaggi in Italia sono visti, così come quelli in Francia, come un soggiorno chic, elegante e raffinato, in cui poter tornare indietro nel tempo e assaporare le meraviglie che sono riuscite a giungere fino a noi.

Da una camminata sulle antiche strade romane, ad un weekend di relax nelle zone del Chianti, tutto per gli americani- e in generale per i turisti- è fenomenale.

Tra un “grazie”, un “scusi” e un “ciao”, pronunciati ovviamente nel modo sbagliato e con quel forte accento straniero che permette immediatamente ai camerieri di approfittarne chiedendo la mancia a fine servizio, gli americani si godono la vacanza nel Paese nostrano.

Scattano mille foto e tornano a casa estasiati dalle opere d’arte visitate, sebbene non abbiano poi capito la differenza tra una chiesa medievale e una barocca. Raccontano di come si sono innamorati dell’enogastronomia italiana, si improvvisano intenditori di vini ricordando quei due o tre nomi di vini assaggiati durante un tour nelle cantine toscane o piemontesi, e parlano degli uomini italiani, che sanno essere dei veri gentiluomini. Perché il corteggiamento italiano, è il migliore al mondo, ammettiamolo. Ha quel tocco in più, quel savoir-faire che oltreoceano sanno imitare solo al cinema, davanti ad un copione in cui sono segnati anche i minimi dettagli.

Anche perché tra un gondoliere che ti fa l’occhiolino o un vero gentleman che si toglie il cappello quando ti saluta, e uno in short e maglietta che esce dal fast-food con in mano due menu XXL, c’è una leggera differenza.

KATY PERRY, non sai CHETTI PERDI

kp4C’è arte e arte, anche questo è vero, però questi gesti- provocatori forse nei confronti della collega Lady Gaga che più volte ha impersonato la Venere-, la piccola Cathy della situazione se lo poteva risparmiare. Che poi la “nostra” Germanotta ieri sera si è esibita alla cerimonia degli Oscar, eh. Con i guanti da cucina (ovviamente lo stilista non è italiano, perché noi il buongusto sappiamo cos’è) ok, però se l’è meritata tutta la stand ovation.

Invece Katy, poverina, è rimasta ferma all’anno scorso, pensando quindi che la nostra unica grande bellezza sia condensata nella statuetta d’oro di Sorrentino. E questo porta a riflettere sull’ignoranza- nella concezione del non sapere- di certi turisti, che di arte non ne capiscono niente e si improvvisano comunque intenditori.

Se davanti al David l’unica cosa che la cantante sa fare è indicare in modo immaturo e stupido il fatto che la statua sia nuda, chissà cosa succederebbe davanti a un quadro di Pellizza da VolpedoProbabilmente, andando a orecchio, cercando di usare quelle 4 parole in croce che conosce in italiano- ammesso che le conosca- chiederebbe: “Scusi, c’è scritto Pellizza da Volpedo, ma io non vedo nessuna pelliccia di volpe”. 

Avrà anche baciato una donna (la canzone “I kissed a girl”, ndr), ma davanti all’arte, anche l’esibizionismo più radicale dovrebbe passare in secondo piano. Perché le critiche da parte degli intenditori ci stanno e sono costruttive, mentre quelle di una che fa video con panna spray e fuochi d’artificio, no.

Quindi, Katy Perry, puoi anche evitare di schifare l’arte così. La prossima volta che vieni in Italia, ricordati che per noi la cena non è solo ingozzarsi a più non posso, ma è stare insieme a parenti e amici, il bere non è ubriacarsi, ma degustare, e i legami sociali, sono stretti come le calli di Venezia– e per la cronaca, quella più stretta, Calletta Varisco, è larga solo 53 centimetri-, e non sfilacciati come le strade chilometriche che da Hollywood portano a Venice Beach, attraversando quelle aree metropolitane dimenticate da Dio. Insomma, non sai CHETTI PERDI.

L'Autore: Krizia Ribotta Giraudo Google+

Giornalista, blogger e autrice con la passione per il cinema, la lettura e i viaggi. Pubblica articoli dal 2009, da quando ha iniziato a scrivere per giornali e blog italiani e americani, con cui continua a collaborare. Autrice di un libro per il sociale, si occupa di viaggi e promozione culturale, scrivendo di storie, confidenze e tradizioni che profumano di terre lontane. Tra le grandi collaborazioni, quelle con Il Messaggero, l'International New York Times e il Los Angeles Magazine.