Sulle tracce di Goldoni a Venezia

Casa di Goldoni- esterno

 

Di Goldoni a Venezia se ne hanno tracce a partire dal 1707, anno della sua nascita. L’autore, considerato uno dei padri della commedia moderna e riformatore del teatro italiano, si divide tra Italia e Francia, a Parigi, dove vive gli ultimi suoi anni ricordando proprio la sua casa natale.

Goldoni a Venezia: vita e opere in breve

Nasce il 25 febbraio 1707 a Venezia e già da ragazzino mostra interesse per il teatro. All’inizio si diletta tra piccoli teatrini e marionette e a soli 8 anni compone la sua primissima opera teatrale.

Nel 1731 a Padova si laurea in giurisprudenza ma non abbandona mai la sua passione per la commedia e il teatro. Mentre esercita la sua professione di avvocato legge molti autori teatrali sia italiani che stranieri e scrive alcune opere di vario genere tra drammi, tragedie, satire, poesie…

Tra il 1734 e il 1743 entra in contatto con autori, attori, maschere, organizzatori, impresari. Entra a servizio dei Grimani per il Teatro di S. Samuele. Nel 1747 conosce Gerolamo Medebach, un impresario teatrale con cui firma un contratto per il Teatro di S. Angelo. Da questo momento ha inizio la riforma teatrale: testi teatrali completamente scritti con le varie parti ben definite e assegnate battuta per battuta, poche maschere, non più intrecci complicati. Ecco quindi che nasce il teatro moderno.

Nel 1750 compone ben 16 commedie nuove, fu una sorta di sfida e tra queste opere si trovano: La bottega del caffè, La famiglia dell’antiquario, Il teatro comico e Il bugiardo. Nel 1753 passa al Teatro di S. Luca dove scrivere opere con tema il mondo borghese che sostituì la vecchia nobiltà tradizionale. Per i prossimi dieci anni compone opere più importanti come Il campiello, La locandiera, Le donne curiose, La casa nova, I Rusteghi, prosa in veneziano, Sior Todero brontolon e Le baruffe chiozzotte.

Prima di recarsi a Parigi al Théâtre-Italien, scrive un commiato per la sua città, Venezia, dal titolo Una delle ultime sere di carnovale.

Nel 1762 giunge a Parigi dove passa la sua ultima stagione teatrale tra la capitale francese e Versailles. Dal 1771 comincia la stesura in francese dei Mémoires dove racconta la sua vita in chiave ironica, di spirito distaccato e colto. L’introduzione ai Mémoires è dedicata alla vita nella città di Venezia. Goldoni muore il 6 febbraio 1793 a Parigi. A causa della Rivoluzione Francese gli vennero tolte le pensioni concesse dal Re cosicché egli morì in totale povertà. Il giorno successivo alla sua morte lo stato gli restituì la pensione tolta che fu ereditata dalla moglie vedova.

Goldoni a Venezia: la casa veneziana

La casa di Goldoni fa parte della Fondazione Musei Civici di Venezia. Il palazzo è in stile gotico e risale al XV secolo. Nonostante le ristrutturazioni, l’edificio si presenta tutt’ora con lo stile tipico dell’architettura civile veneziana del XIV e XV secolo. Il palazzo era di proprietà della famiglia Rizzi e fu affittato ai Zentani (o Centani), da cui prese il nome Ca’ Centani o Centanni.

Verso la fine del 600 il nonno paterno di Goldoni si stabilì in questa casa e la famiglia vi resta fino al 1719.

Nel 1914 l’edificio viene acquistato da un comitato cittadino composto da uno studioso del ‘700 veneziano, il conte Piero Foscari e il commendatore Antonio Pellegrini che progettano di trasformare il palazzo in un museo dedicato al grande commediografo e all’arte drammatica italiana. Il progetto si ferma a causa dello scoppio della prima Guerra Mondiale.

Nel 1931 il palazzo venne donato alla città di Venezia con l’intento di restaurarlo e trasformarlo in museo e Centro di Studi Teatrali. La seconda guerra mondiale rallenta i lavori di restauro, che si conclusero nel 1953, quando la casa-museo fu aperta al pubblico.

L’edificio si affaccia su un cortile con una scalinata scoperta in pietra. Accanto alla scala vi è un pozzo di pietra decorato con figure leonine. Il museo si trova al primo piano lungo tre sale dove viene rappresentata la vita e le opere di Goldoni tramite cimeli, dipinti, arredi, illustrazioni delle sue commedie, pannelli esplicativi. Importante è una sala dedicata alle marionette in cui è stato ricostruito il teatro di S. Samuele e comprende circa trenta marionette originali del XVIII secolo.

Goldoni a Venezia: dove, come, quando e quanto?

Per tutti gli appassionati, ma anche i curiosi, è possibile visitare il museo tutti i giorni dalle 10.00 alle 16.00 (la biglietteria chiude alle 15.35). La casa di Goldoni è chiusa tutti i mercoledì, il 25 dicembre e il 1° gennaio.

I prezzi dei biglietti sono: intero 5 €;ridotto (ragazzi 6-14 anni, studenti 15-25 anni, accompagnatori di gruppi ragazzi/studenti, over 65, personale MiBACT, titolari carta Rolling Venice e soci FAI) 3,50€.

È possibile acquistare il Museum Pass, un biglietto unico valido 6 mesi, che vi da l’accesso ai musei civici della città e i musei di Piazza San Marco (ad esclusione della Torre dell’Orologio e del Palazzo Fortuny). – Intero 24€. – Ridotto 18€. – Biglietto famiglia: biglietto ridotto per tutti i componenti (2 adulti + 1 o più ragazzo/i 6-14 anni).

La Casa di Goldoni si trova nel Rio San Polo 2794, vicino all’Università Ca’ Foscari e si raggiunge facilmente in vaporetto (linea 1 o 2) scendendo alla fermata San Tomà.

Oltre alla casa-museo vi è anche una biblioteca ricca di testi originali e studi teatrali. A partire dal 1° agosto 2016 si può visitare la biblioteca da lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30. Chiuso il sabato, la domenica e nelle festività.

Un’ottima soluzione per visitare questo museo è farlo durante il carnevale di Venezia, uno dei momenti più attesi di tutto l’anno. Parti con noi scegliendo tra le nostre soluzioni in giornata e formula weekend!

L'Autore: Krizia Ribotta Giraudo Google+

Giornalista, blogger e autrice con la passione per il cinema, la lettura e i viaggi. Pubblica articoli dal 2009, da quando ha iniziato a scrivere per giornali e blog italiani e americani, con cui continua a collaborare. Autrice di un libro per il sociale, si occupa di viaggi e promozione culturale, scrivendo di storie, confidenze e tradizioni che profumano di terre lontane. Tra le grandi collaborazioni, quelle con Il Messaggero, l'International New York Times e il Los Angeles Magazine.