L’affascinante castello di Azay-le-Ferron

Nel comune francese di Azay-le-Ferron, nella Valle della Loira, trovi il magnifico omonimo castello, che ti consiglio assolutamente di visitare. Se hai già visto quello di Amboise, di Chambord e di Chenonceau, non puoi di certo farti sfuggire quest’altro gioiellino.

La sua costruzione è avvenuta durante tre secoli, a partire dal XV fino al XVIII, ed è stato aperto al pubblico solo nel 1950, quando è entrato a far parte dell’eccezionale patrimonio dei monumenti storici francesi.

Il castello di Azay-le-Ferron: la sua storia

Nel corso della storia, il castello di Azay-le-Ferron è passato nelle mani di diverse famiglie che, di volta in volta, lo arricchirono e modificarono. A testimonianza degli stili architettonici, dei gusti legati ad ogni epoca e delle preferenze e bisogni dei suoi proprietari, oggi puoi ammirare 4 parti distinte: la Torre Frotier, risalente alla fine del XV secolo, l’ala d’Humières, della metà del XVII secolo, il padiglione François 1er, della fine del XVI secolo, e il padiglione Breteuil, del XVIII secolo.

La prima fortificazione ad Azay-le-Ferron si registrò nel lontano 1422, quando Prégnent Frotier fece costruire un castello su un terreno di proprietà della baronia di Preuilly sur Claise. Il castello venne però gravemente danneggiato durante la Guerra dei Cent’Anni, e nel 1496, in piena epoca feudale, iniziarono i lavori di restauro, con l’aggiunta della torre, che porta l’iscrizione dell’anno di costruzione.

Castello di Azay-le-Ferron- I giardini

All’inizio del XVI secolo, il castello venne ampliato, e nel 1560 passò nelle mani della famiglia di Luigi di Cravant che lo mantenne all’interno del proprio patrimonio fino alla fine del XVII secolo. Nel 1629 la famiglia fece aggiungere al complesso il padiglione tra la torre rotonda e il corpo quadrato, e nel1638 , per volere di Luigi III di Crevant, venne aggiunta l’ala di Humières.

Questa nuova ala del castello di Azay-le-Ferron si dimostrò perfettamente in linea con i gusti di Luigi III di Crevant, poiché assomigliava molto al padiglione da lui voluto precedentemente, con gli stessi dettagli ornamentali dei tetti a spioventi. A suo tempo questa costruzione serviva come portone di ingresso per il cortile che si trovava di fronte all’edificio principale, trasformato all’inizio del XX secolo nel giardino che si affaccia sul grande parco all’inglese.

Castello di Azay-le-Ferron

Nel 1699 la baronia sulla quale era costruito il castello venne acquistata da Nicholas-Louis le Tonnelier di Breteuil, padre di Gabrielle-Emilie, una delle amanti di Voltaire (dal 1733 al 1737, come ti spiega la guida, raccontandoti anche aneddoti e complotti). A questa famiglia si deve la costruzione dell’ala est, che originariamente era distaccata dal complesso principale, e soltanto nel 1936 vi venne unita attraverso la costruzione di una galleria ad arcate.

Dopo che, nel 1739, il castello di Azay-le-Ferron venne venduto a Luigi Francesco di Gallifet, passò nelle mani di diversi signori, e diventò addirittura deposito di armi per volere di Napoleone.

Oggi la residenza è di proprietà della città di Tours, che lo ricevette nel 1952 dagli ultimi proprietari, Marthe Luzarche e George Hersent.

Il castello di Azay-le-Ferron: cosa visitare assolutamente

elegantemente con una sontuosa e davvero invidiabile collezione di mobili, tappezzerie, dipinti e oggetti d’arte. Sembra quasi un peccato che questo tesoro della Loira non faccia parte dei “grandi” e più conosciuti castelli, perché merita davvero una menzione.

Le stanze che a parer mio sono assolutamente da visitare sono le camere da letto, la sala da pranzo, la cucina e la biblioteca, che offrono non solo uno spaccato di quella che era la vita nel castello di Azay-le-Ferron, ma testimoniano anche come stili artistici diversi possono coesistere e dare un tocco di originalità e unicità.

Anche il parco sa sorprenderti: 18 ettari divisi tra un giardino alla francese e uno all’inglese, con alberi secolari, roseti, orti e frutteti. Hai la sensazione di essere a casa, e se lo visiti di primavera, non dimenticarti un buon libro: lo puoi leggere seduto lì, in mezzo all’aria aperta, in una delle dimore della Valle della Loira, patrimonio UNESCO.

L'Autore: Krizia Ribotta Giraudo Google+

Giornalista, blogger e autrice con la passione per il cinema, la lettura e i viaggi. Pubblica articoli dal 2009, da quando ha iniziato a scrivere per giornali e blog italiani e americani, con cui continua a collaborare. Autrice di un libro per il sociale, si occupa di viaggi e promozione culturale, scrivendo di storie, confidenze e tradizioni che profumano di terre lontane. Tra le grandi collaborazioni, quelle con Il Messaggero, l'International New York Times e il Los Angeles Magazine.