Info BRESSANONE

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Bressanone è la terza per popolazione della Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige. È il capoluogo storico, artistico, culturale, economico, sociale ed amministrativo del comprensorio Valle Isarco.

È la città più antica della Contea del Tirolo, infatti fu fondata nel 901, ben prima che fosse costituita la Contea. Durante il corso dei secoli è stata sotto dominazione ecclesiastica (Principe vescovo di Bressanone). Attualmente è rimasta sede, della Diocesi di Bolzano-Bressanone.

Il toponimo è attestato per la prima volta nel 827 come Pressena, Prichsna e Brixina e deriva probabilmente dal termine celtico brik (“altura, sommità”, analogamente a Brixia o Brescia). La forma italiana attuale corrisponde a quella ladina Persenù e a quella veneta settentrionale Persenón. Lo stemma rappresenta l’Agnello Divino su sfondo rosso, a ricordo della storia di Bressanone come principato vescovile. La bandiera è composta da un tricolore orizzontale giallo (rappresentante la Chiesa), bianco e rosso (rappresentanti l’Alto Adige).

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La città è molto antica, sorge infatti su un antico insediamento che si può far risalire all’età mesolitica, che si trova precisamente nella zona di Stufles. Altre testimonianze dell’antichità della città sono dei resti trovati appartenenti all’età del bronzo a Rivapiana. In un periodo che si può attestare attorno al il 15 a.C. la città fu conquistata da Druso, figliastro dell’imperatore Augusto.

Storicamente si hanno tracce di Bressanone in un antico scritto del 590 d.C., quando il paese fu aggregato al Ducato di Baviera.

Da un documento del 13 settembre 901, si sa che l’allora vescovo Zaccaria della diocesi di Sabiona, ricevette come regalo una grande tenuta agricola (nota come maso Prihsna), dall’allora re Ludovico IV il Fanciullo, l’ultimo dei Carolingi. Tra il 960 e il 990 il paese ebbe un intenso sviluppo edilizio ad uso ecclesiastico, assieme ad una prima versione dell’attuale Duomo di Bressanone, tanto che nel 965 i vescovi di Sabiona decisero di trasferirsi nella vicina cittadina di Bressanone. Da questa data Bressanone diventa il centro spirituale di una diocesi di vaste dimensioni. Fra i vescovi di allora spicca la figura di Albuino, discendente della casata degli Ariboni, che aveva importanti relazioni con diverse corti principesche ed in particolar modo con quella imperiale. Il suo successore, diede inizio alla costruzione delle mura della città, che furono portate a termine dal vescovo successivo, con l’aggiunta di ampi fossati a nord e ad ovest e di torri da difesa a sud della città.

Il 7 giugno 1027 l’intera Val d’Isarco, assieme alla Valle dell’Inn, fu sottratta al duca ribelle Guelfo di Baviera, e data in dono al vescovo Hartwig, dall’imperatore Corrado II, congiuntamente all’attribuzione del potere temporale come Principe-Vescovo, analogamente a quanto in quegli anni accadeva per i vescovi delle vicine diocesi di Trento e di Coira (oggi capaluogo del cantone dei Grigioni nella Confedarazione elvetica). Nel 1038 la Chiesa parrocchiale di Bressanone, fu dedicata a San Michele Arcangelo. L’allora vescovo della diocesi di Bressanone, don Poppo, fu fatto Papa, con il nome di Papa Damaso II, nel 1048.

Tra il 25 ed il 26 giugno 1080 nel duomo e nel battistero di San Giovanni si tenne il famoso sinodo episcopale, in cui l’imperatore Enrico IV, coadiuvato dal vescovo Hartwig, riuscì a far deporre Papa Gregorio VII, facendo insiediare come antipapa Guiberto da Ravenna, ovvero Papa Clemente III. Nell’anno 1091 ai principi vescovi di Bressanone venne concessa la contea della Pusteria, e nel 1179, l’imperatore Federico I, i diritti regali di sovranità.

Venne successivamente completata la cinta muraria della città nel 1115, nel 1230 il nuovo convento per le clarisse (dove tuttora ha sede) e nel 1265 fu terminata la nuova versione del palazzo vescovile.

Durante tutto il periodo medioevale la fiorente città vescovile rimase uno dei più importanti centri artistico-culturali della zona alpina.

Nel 1450 Nicola Cusano fu eletto vescovo e quindi cardinale di Bressanone (1452-1464), con incarico papale per la riforma delle terre tedesche. Egli entrò in contrasto con i conti del Tirolo, con il duca Sigismondo e con la bellicosa badessa del convento delle benedettine in Pusteria. Successivamente Cusano si autoproclamò duca, anche se dopo la sua morte il potere rimase agli Asburgo d’Austria, quali Conti del Tirolo.

Nel 1607 nella città venne fondato il seminario di Bressanone, ancora oggi attivo (anche se sempre meno frequentato). Il 23 marzo 1797 12000 uomini delle truppe napoleoniche, agli ordini del generale Joubert, arrivarono ed occuparono Bressanone. L’enorme massa di guerrieri portò al diffondersi di un’epidemia, causando la morte di migliaia di persone, che furono inumate in fosse comuni tra Millan e Bressanone. Fortunatamente già il 3 aprile, le truppe si ritirarono. Dal 1803 la città, che allora contava circa 3000 abitanti, subì la fine del Principato. Questa si rese sempre di più conto di quanto fosse legata ai principi. Solo sei anni dopo, nella notte del 6 dicembre 1809 le truppe napoleoniche devastarono tutte le residenze nobiliari ed i castelli, oltre a circa 200 masi attorno alla città. Nel 1814, con la sconfitta delle truppe francesi, il Tirolo e quindi Bressanone ritornano a far parte dell’Impero austro-ungarico.

Nell’anno 1865 lungo l’asse del Brennero iniziano i lavori per la realizzazione della ferrovia del Brennero, e quindi il 24 agosto 1867 giunge quindi il primo convoglio a Bressanone. Purtroppo la decisione di far partire la diramazione della ferrovia della Val Pusteria da Fortezza (invece che da Bressanone come era stato inizialmente stabilito), significò una perdita in termini economici per la città di Bressanone. Quasi contemporaneamente vi fu anche una rinascita in campo religioso e culturale. Furono fondate nuove scuole come il Seminario vescovile e più tardi anche il Seminario minore (il Vizentinum).

Tra il 1885 e il 1890 si sistemarono i bacini fluviali, e la città fu così dotata di energia elettrica. All’inizio del XX secolo Bressanone subì un ulteriore svolta, grazie all’allora sindaco Otto von Guggenberg, che gettò le basi per fare della città un rinomato centro di cura (il centro esiste tuttora).

Purtroppo anche per l’Alto Adige e quindi per Bressanone viene il triste tempo della prima guerra mondiale, e solamente nel novembre 1918 le truppe italiane riescono ad occupare Bressanone, e quindi Bressanone e l’intero Alto Adige entrano a far parte del Regno d’Italia, mentre il restante territorio del Tirolo passò all’Austria.

Nel 1928 al territorio comunale vengono aggregati i territori dei soppressi comuni di: Millan, Sarnes, Albes e Monteponente, e la frazione di Elvas, staccata dal comune di Naz. Nel 1941 vengono invece aggregati i territori del soppresso comune di Sant’Andrea in Monte. Nel 1964 vi è una nuova sistemazione dei confini della diocesi che corrispondono da allora a quelli della provincia di Bolzano, e la sede della diocesi, rinominata di Bolzano-Bressanone, si spostò da Bressanone a Bolzano.

Momento importante per la comunità italiana di Bressanone fu nel 1952, quando don Franco pose la prima pietra dell’oratorio don Bosco. Il complesso della struttura, dopo oltre cinquantanni di attività è stato recentemente demolito (gennaio 2010), per essere successivamente ricostruito.

Nel 2001 la città di Bressanone ha festeggiato i suoi 1100 anni di storia, con un giubileo cittadino.

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La Cattedrale

La prima costruzione in stile ottoniano risale al X secolo con rifacimenti in stile romanico intorno al 1200 dopo due furiosi incendi. Nuova costruzione barocca dal 1745 al 1754, affreschi di Paul Troger, (grande affresco di ca. 200 m² al centro della navata raffigurante l’Adorazione dell’Agnello), altare maggiore di Theodor Benedetti; sontuosi interni con 33 diversi tipi di marmo pregiato. Madonna tardo-gotica di Hans Lienberger; organo con 3335 canne e 48 registri. Pronao costruito da Jakob Pirchstaller nel 1783 in stile neoclassico.

Il Chiostro

Celebre architettura romanica con volte a crociera del XIV secolo, che in un unico vano dimostrano l’evoluzione dell’arte medioevale. Custodisce affreschi del periodo dal 1390 al 1500 con pregiate opere della pittura murale tardo-gotica, degne di nota sono la rappresentazione dell’elefante (3. arcata) e l’adorazione dei Magi (13. arcata). Monumento artistico di eccezionale importanza.

Palazzo Vescovile- Museo Diocesano

Il cortile interno del palazzo vescovile con le sue logge rinascimentali disposte su tre piani a sud e a nord e con le sue facciate barocche ad ovest e ad est, il portale in marmo ed il campaniletto della chiesa è sicuramente una delle più suggestive corti delle residenze dell’Alto Adige. Il museo diocesano conserva in 70 sale preziose testimonianze della plastica e della pittura medioevale, per poi proseguire sino al barocco, al classicismo e alla fase romantica, il Tesoro del Duomo di Bressanone, l’ala degli imperatori con le stufe in maiolica, il mobiliare storico e la porcellana viennese, l’ala vescovile e la cappella palatina. Nel pianterreno si può ammirare il presepio annuale, che contiene in tutto circa 5000 figurine e che fu creato per il principe vescovo Karl Franz Lodron per una camera del proprio appartamento nel palazzo vescovile. Altri presepi provenienti da Bressanone, dal Tirolo, da Napoli e dalla Sicilia arricchiscono la collezione di presepi.

E ancora

la Colonna Millenaria; il Seminario Maggiore e Biblioteca; la Casa Pfaundler; l Giardino dei Signori; la fontana in Piazza DuomoMunicipio; la Mostra permanente sulla tortura; la Chiesa Parrocchiale; la Torre Bianca

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