Info Levico Terme

Vi invitiamo a Levico Terme, Vi invitiamo a visitare un sogno… In attesa della festa più amata dell’anno, Levico offre suggestive atmosfere con il Mercatino di Natale ambientato nel Parco secolare delle Terme degli Asburgo. In un parco con piante secolari di gran pregio botanico, si tiene il Mercatino di Natale con le sue atmosfere suggestive. Il maestoso parco è stato creato cent’anni fa come giardino per lo svago della nobiltà asburgica che soggiornava a Levico, città già da allora rinomata località balneare e famosa nell’Impero austro-ungarico per la bontà delle sue cure termali. Nel Mercatino di Natale ritroverete la magia del Natale e l’attesa dell’avvento . Tra piante bellissime e maestose si snoda un itinerario attraverso i gusti e i sapori della Valsugana all’insegna della più autentica cultura popolare trentino-tirolese.

Generale Le Terme Da Vedere
GENERALE

Levico Terme è rinomata per le sue terme (cure termali), il suo lago, il suo centro ricco di bottege artigiane, negozi e bar. La Città di Levico Terme si erge ai piedi del Monte Panarotta, rinomata località sciistica della Valsugana. La sua posizione sempre soleggiata e in pendenza permette di godere di un panorama incantato sull’ Alta valsugana.

Nei vari negozi delle vie del centro di Levico si possono acquistare i prodotti tipici trentini e della Valsugana. Ci sono botteghe che offono i prodotti alimentari del luogo come lo speck, la farina per polenta, i funghi secchi, le luganeghe. Tanti negozi caratteristici di suvenir, abbigliamento, scarpe ecc.

Nel parco secolare degli Asburgo si possono fare molte passeggiate in tranquillità e lontani dallo stress della strada. Ci si può rilassare sutto una delle splendide piante secolari e godere dei profumi e dei colori della natura. Nel parco si svolgono anche le manifestazioni più belle e suggestive come: i Mercatini di Natale, Ortiinparco, la festa della zucca…

Lo stabilimento termale di Levico è situato nel centro della cittadina e quindi è facilmente raggiungibile. Le acque ferruginose che arrivano dalla sorgente di Vetriolo, sono una cura ideale per malattie artroreumatiche, dermatologiche, respiratorie e ginecologiche.

Da sempre il Lago di Levico viene eguagliato in bellezza e nella forma, ad un Fiordo Norvegese. In tutte le stagioni, questo piccolo specchio d’acqua, affascina il suo spettatore. Sopratutto in estate quando lo si può vivere di giorno, frequentando le sue spiagge, e di sera partecipando alle serate di spettacolo organizzate dagli operatori turistici.

Torna su LE TERME Le Terme di Levico godono di acque arsenicali-ferruginose che sgorgano da sorgenti poste a 1500 metri di quota in una grotta della montagna sovrastante la cittadina. La scoperta casuale fatta dai minatori portò all’utilizzo dell’acqua forte per l’estrazione del vetriolo verde e solo in seguito le fonti vennero sfruttate a scopo terapeutico. Le prime cure si effettuarono esclusivamente a Vetriolo e solo più tardi, vista la posizione disagevole del piccolo paese montano, si ebbe lo sviluppo di Levico come stazione termale. Le terme, come primo stabilimento, furono costruite a Levico nella seconda metà dell’800. Ciò attirò ben presto un grande interesse e un alto numero di persone in Valsugana, e Levico fu elevata al rango di città. Oggi l’offerta data dagli stabilimenti termali e ricettivi di Levico-Vetriolo e Roncegno è molto qualificata.

Sul Monte Fronte, a 1500 metri sul livello del mare, sgorgano due sorgenti le cui acque vengono denominate acqua “Forte” e acqua “Debole”, indicando con questi termini un maggior o minor contenuto di sostanze minerali. Le due fonti scaturiscono da due diverse polle: la “Forte” vede la luce in fondo ad una galleria scavata dai minatori nel periodo medievale e detta Caverna del Vetriolo, mentre la “Debole” sgorga nella caverna detta “dell’Orca”, situata circa 100 metri più in basso della precedente. Tali acque, uniche in Italia e rare in Europa, permettono di risolvere gli stati di astenia o di esaurimento causati dallo stress tipico della nostra epoca, consentendo il recupero delle energie vitali, fisiche e psichiche. Sono indicate per il trattamento di affezioni delle vie respiratorie, della tiroide, per problemi di tipo ginecologico e reumatico. Il complesso termale di Levico – Vetriolo è all’avanguardia come attrezzature, specializzazione e comfort. Non solo balneoterapia e fanghi, ma anche irrigazioni, cure inalatorie e fisioterapiche.

Le Terme di Levico sono molto sensibili alla salute dei bambini, tanto da aver creato un reparto di cure inalatorie a loro dedicato. La nostra attenzione verso i bambini nasce dalla convinzione, suffragata da recenti dati epidemiologici raccolti presso le nostre terme, che un doppio ciclo di cure inalatorie all’anno riduce significativamente l’utilizzo di antibiotici e il numero delle infezioni di alte e basse vie respiratorie (riniti, adeno-tonsilliti, otiti, bronchiti). Torna su DA VEDERE Il Parco

Levico Terme comprende il parco storico più grande della provincia di Trento, nel quale si possono trovare 76 specie di alberi e un totale di 125 specie arbustive, per un totale di oltre 550 piante[2]. Un’oasi naturale, tranquilla e piacevole da visitare. Ha una superficie di 131.669,47 m², di cui 107.301,93 m² di superficie a verde pubblico, è stato inaugurato nel 1905, ed è sede di manifestazioni quali Ortinparco sul tema dell’orticoltura e dei giardini l’ultima settimana di aprile, ed il suggestivo Mercatino di Natale di Levico, aperto da fine novembre all’Epifania, nonché un perfetto luogo di relax e di divertimento per i bambini, che trovano un ambiente molto curato. In origine il parco era prettamente primaverile, ma il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della Provincia di Trento che gestisce il parco ha inserito molte note di colore in tutte le stagioni dell’anno, compreso l’inverno con le numerose conifere.

La storia del parco inizia nel 1898, quando Giulio Adriano Pollacseck comprò un terreno arativo di pregio (su cui erano coltivati viti e gelsi) per la ragguardevole somma di 100.000 fiorini con lo scopo di costruire un luogo termale dove costruire un albergo. Nel 1900 il giardiniere Georg Ziehl disegnò il parco e dal suo disegno costruirono un grande giardino termale con varie passeggiate, che venne inaugurato nel 1905. A quell’epoca risalgono le tuie giganti e la Villa Paradiso. Il parco è aperto tutto l’anno, tutti i giorni, tutto il giorno.

Dal maggio 2005 esiste a Levico Terme, nel giardino dell’ex Ospedale, un Giardino dedicato ai Giusti che si sono opposti ai genocidi e ai crimini contro l’umanità in tutto il mondo. Il primo Giusto a essere commemorato è stato Giorgio Perlasca che, fingendosi diplomatico spagnolo, ha salvato migliaia di ebrei a Budapest durante la Shoah. Altre piante e stele ricordano il Genocidio degli armeni, le vittime dei gulag e delle foibe.

Edifici sacri

La Chiesa parrocchiale, situata nel centro della città e dedicata al SS. Redentore, è stata costruita tra il 1872 e il 1877 dall’arch. Leopoldo Claricini sul sito di una chiesa medioevale, la quale, secondo gli storici, sorgeva sopra un luogo di culto paleocristiano, nonostante non siano state condotte ricerche sull’argomento. La grande statua del Redentore sopra l’ingresso della chiesa è del 1946, l’altare maggiore, di Josef Runggaldier risale al 1882 così come il Crocifisso con statue lignee, e la decorazione è dei primi del secolo. È la chiesa più grande della Provincia di Trento se si eccettua la Cattedrale di S. Vigilio nel capoluogo. Vicino al Parco delle Terme sorge la caratteristica chiesetta settecentesca della Madonna del Pezo (Madonna del Pino), di dimensioni molto ridotte e a cui i levicensi sono particolarmente affezionati.

Sul colle di S.Biagio, ad ovest del centro abitato, sorge l’omonima chiesetta trecentesca, la cui navatella risale almeno al secolo XI, con all’interno pregevoli affreschi risalenti al XIV e al XVI secolo. La chiesetta presenta accanto ad essa rovine di un romitaggio, di cui si parla fino al ‘700.

Nella frazione di Vetriolo Terme si trova la Chiesa della Madonna della Neve, edificata nel 1940, che custodisce un prezioso crocifisso gotico trecentesco, in precedenza situato in un magazzino comunale. La chiesa è particolare per il suo porticato verso sud, che offre una splendida vista sulla Valsugana.

Castel Selva

Castel Selva, le cui rovine dominano l’omonimo abitato, risale al XII secolo, durante il XVI secolo fu decorato in maniera sontuosa da Bernardo Clesio, che ne fece la sua residenza estiva, e proprio per questo durante il Concilio di Trento fu residenza di molti emissari giunti per assistere ai lavori, tra cui Marcello Corvini (futuro papa Marcello II) e Reginald Pole, arcivescovo di Canterbury assieme al principe vescovo Cristoforo Madruzzo e al segretario del Concilio, Massarello. In disuso, fu poi acquistato dal Comune di Levico nel 1779, dal quale fu utilizzato come ricavo di materiali da costruzione: le abitazioni più antiche di Selva di Levico, infatti, sono costruite principalmente con le pietre di Castel Selva, e in alcuni casi le travi decorate sono ancora elementi portanti di questi edifici.

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