Info LIVIGNO

  
Generale La Cucina Info Utili Storia

GENERALE
Livigno, incastonato tra l’Engadina e l’alta Valtellina, è un’incantevole valle che si allunga per 12 km. Tra due catene di monti che discendono dolcemente dai 3000 m. ai 1800m. del paese, costituito da una serie ininterrotta di abitazioni in legno e sassi. Con la vicina e graziosa frazione di Trepalle, l’abitato permanente più alto d’Europa, Livigno è una della più importanti e attrezzate stazioni turistiche delle Alpi che, con più di cento accoglienti alberghi, offre al visitatore stupende vacanze a contatto con la natura e con la tradizione alpina per tutto l’arco dell’anno. A Livigno potrai scoprire il fascino e la magia del bianco inverno. Lasciati affascinare dal suo paesaggio da fiaba!  
Trascorrere a Livigno la tua vacanza sarà un’esperienza indimenticabile.    Numerose possibilità ti aspettano:    Praticare gli sport invernali, usufruendo di impianti moderni e attrezzati e di qualificate scuole di sci delle diverse discipline.    Riscoprire il diretto contatto con la natura, percorrendo i sentieri ovattati dal bianco della neve a piedi o a bordo di una slitta trainata da cavalli.    Gustare i sapori genuini delle tradizioni contadine.    Shopping per approfittare della convenienza della zona extradoganale.   
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LA CUCINA
Il clima d’alta montagna e la collocazione geografica, defilata dalle grandi vie di comunicazione, hanno condizionato notevolmente la cucina di Livigno e garantito il permanere negli anni delle antiche abitudini culinarie.

I piatti tipici di questa località e, più in generale, quelli di Valtellina e Valchiavenna, sono essenziali e per nulla sofisticati: essi richiedono una ristretta cerchia di ingredienti, quelli che si potevano reperire in loco, in base a quanto la natura ed il susseguirsi delle stagioni poteva offrire.     Tra agli antipasti la gustosa Breaola,condita con un gro d’olio e limone, on l’aggiunta d scaglie d Grana, oppure la Sfogliatina, pasta sfoglia ripiena di spinaci e formaggio Bitto.    

Tra i primi di montagna i classici Sciat, frittelle di farina di grano sarac0eno ripiene di formaggio e  i sostanziosi Pizzoccheri, pasta di grano saraceno condita converza, patate, formaggio e burro, passata al forno.    

Nei secondi domina la carne, magari di cervo, preparato in salmì.    

I dolci di montagna, si sa’, sono nutrienti e buonissimi e anche a Livigno non ci si smente. Una bella fetta di torta di noci o una di Panòn, una pagnotta con frutta secca e noci. Una grolla in compagnia è quello che ci vuole per concludere un pasto di montagna. Una speciale brocca di legno con caffè bollente speziato e corretto, da bere passando di mano in mano.     Torna su    

 
INFO UTILI La località di Livigno deve la sua fama anche al fatto di essere una zona extradoganale. Questo privilegio nacque perché il territorio rimase isolato per secoli (specie nei lunghi inverni) fino al 1952, data in cui venne aperto il passo del Foscagno. Proprio per la particolare posizione geografica, Livigno fu dotata di benefici extradoganali sin dal 1805 da parte di Napoleone. Benefici riconosciuti nell’anno 1818 dall’Austria-Ungheria, ribaditi dall’Italia nel 1910 e confermati dalla C.E.E. nel 1960.   

Questa sua caratteristica attira ogni anno moltissimi turisti che, raggiungendo la località con lo scopo di passare una vacanza all’insegna del divertimento, non si lasciano scappare l’opportunità di visitare gli oltre 250 negozi per qualche ora di svago facendo shopping tra le grandi firme della moda internazionale a prezzi particolarmente vantaggiosi. Chi vuole risparmiare, poi, può acquistare profumi, alcolici, sigarette, zucchero, cioccolato, caffè a prezzi extradoganali!    

  

STORIA Origine dell’insediamento umano:    

Quando e con quali modalità sia avvenuto l’insediamento umano nella valle di Livigno è soggetto di molte discussioni da parte degli storici. La maggior parte di loro propende per la tesi secondo cui i primi esseri umani insediatesi nella zona alpina fossero Liguri oppure Reti. Altri propendono al contrario per la tesi secondo cui i primi abitatori furono di origine etrusca.    

La Valle di Livigno ieri – La valle di Livigno oggi:    

Il torrente Spöl, chiamato dai livignaschi “Akua Granda” ha modellato nei secoli la valle.    

Livigno oggi: il taglio degli alberi, lo Spöl imbrigliato così come la costruzione del lago artificiale hanno cambiato il paesaggio della valle.    

Non mancano ipotesi leggendarie come quella che ritiene che il primo insediamento umano nella valle sia dovuto a una popolazione di origine slava che risalendo il corso del Danubio avrebbe raggiunto il suo affluente Inn e quindi il corso del fiume Spöl. Secondo i suoi sostenitori sarebbe una prova di tale tesi la presenza di alcuni caratteri somatici asiatici tuttora evidenti nella popolazione.     Le baite Per capire la dimora tradizionale livignasca occorre rifarsi ai tre elementi storici dell’economia locale: il bosco, il prato e la neve. I boschi hanno qui una natura secolare. Essi si formano molto lentamente perché il ciclo vegetativo delle piante è qui di soli quattro mesi l’anno. Per gli altri otto mesi le piante vivono una sorta di letargo. Questi boschi hanno dato il legno per le case di Livigno. I boschi sono sempre stati sacrificati al prato. Il contadino livignasco ha avuto storicamente gran fama per la cura di ampie superfici a prato dato che a queste altezze il fieno si taglia una sola volta all’anno, mentre l’attività zootecnica, l’unica possibile da queste parti, ha richiesto l’allargamento continuo della zona a pascolo. Da qui il forte disboscamento avvenuto nei secoli.    

La struttura della dimora permanente è diversa da quella del pur vicino bormiese ed è funzionale al clima molto più rigido e alla presenza di abbondante legname.    

La casa tradizionale più antica è costituita dall’abitazione (‘l bàit) e da un rustico (toilà e stàla) giustapposti in linea o ad angolo, è completamente di legno (la presenza dello zoccolo in muratura indica che la costruzione è più recente); è edificata con dei tronchi sovrapposti uni agli altri.    

Il tetto (téit), a due spioventi e falde poco inclinate, è coperto da un assito di larice traversato da travi che trattengono lo scivolamento della neve, oppure ha una copertura di piccole “scàndole”, cioè scaglie di larice. Rari i comignoli, piccole le finestre, per evitare la dispersione di calore e provviste di doppi vetri e scuri interni.     Torna su