Info TRENTO

Capoluogo del Trentino, a poca distanza dalle Dolomiti e dai numerosi laghi che si trovano nelle vicinanze, Trento è una città d`arte che si presenta con una forte impronta rinascimentale che la caratterizza per i suoi colori, i suoi palazzi e la rende unica tra le altre città dell`intero arco alpino. D’inverno Trento si anima con i suoi belssimi mercatini natalizi, i golosi troveanno tante specialità gastronomiche trentine, dolci, salumi, grappe, vini e piatti caldi. Il mercatino di Trento, oltre ad offire una scelta rilevante di prodotti di artigianato, regali e addobbi per l’albero e la casa, si è specializzato nell’offerta gastronomica, proponendo un itinerario di degustazione che si snoda tra 15 stand. Non resta, dunque, che seguire “I sapori del mercatino” e… buon appetito.
Generale Musei e luoghi da vedere Enogastronomia
GENERALE I monti dominano il paesaggio che si apre intorno a Trento. Il Monte Bondone, il Calisio, la Marzola, la Vigolana e all`orizzonte la Paganella che prelude al massiccio del Brenta. Più di cinquanta sentieri si inerpicano per le cime più vicine, partendo dalla città e passando per le colline dove le zone urbanizzate si mescolano a vigne e orti. A quindici minuti d`auto da Trento si apre la Valle dei Laghi, dove è ancora l`acqua a dominare il paesaggio come è facile intuire, con i bacini di Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e altri più piccoli. In questa zona che tocca anche i piccoli borghi di Vezzano, Lasino, Calavino e Padergnone si incontra un paesaggio particolare, in cui si mescolano vegetazione mediterranea e alpina, e convivono olivo, faggio, leccio e conifere, così come l’alloro e il muschio. Sovrastano la Valle le pendici occidentali del Bondone, fitte di boschi, fra i quali troviamo a quasi mille metri di altitudine il lago di Lagolo. La provincia autonoma di Trento è una delle due province autonome di cui è composto il Trentino-Alto Adige. Corrisponde alla regione storico-geografica del Trentino, già ducato longobardo e poi stato semi-indipendente ai tempi del Principato Vescovile di Trento entro il Sacro Romano Impero di Germania (secoli XI-XIX), quindi per circa un secolo (1816-1918) parte meridionale italofona del Tirolo austro-ungarico. In Trentino si parla l’italiano, ma è largamente diffuso per cultura e tradizione il dialetto trentino, parlato nei centri principali e nelle valli (dove si possono riscontrare varianti dalle differenze anche piuttosto marcate). Sul territorio sono presenti minoranze linguistiche germanofone e ladine. Le temperature di gennaio sonocomprese dai -5 C° ai -10° mentre in estate sui 20°-25° anche più.Pur presentando gran parte del proprio territorio ad una altitudine media piuttosto elevata non presenta quei caratteri di rigidità propri di altre aree alpine. Il Trentino è un territorio montano e quindi con pochi terreni agricoli idonei ad una ricca agricoltura, anche se la sua posizione di passaggio tra l’Italia e le terre del Nord Europa ha sempre favorito i commerci. Nel Medioevo si sono sviluppate le industrie tessili a Trento ed ad Ala. La ricchezza del Trentino è sempre stata la fornitura di legname pregiato alle terre di pianura ed in particolare alla Repubblica di Venezia. Oggi una delle attività economiche più importanti è il turismo, sia invernale che estivo, caratterizzato da una notevole varietà e ampiezza nell’offerta turistica. La posizione geografica e le vicende storiche hanno contribuito a rendere Trento uno scrigno che si sa svelare al visitatore nei suoi molteplici aspetti: l’arte, la storia, la cultura trovano espressione nei numerosi palazzi, nelle chiese, nel Castello, nei musei… Collezione permanente del XIX secolo Palazzo delle Albere, la sede trentina del Mart, ospita una mostra che ha per soggetto le opere della collezione permanente. L`esposizione, che si colloca cronologicamente tra il 1830 e l`inizio della prima guerra mondiale, offre al visitatore l`occasione di un percorso attraverso diversi stili che ben riassumono l`evoluzione pittorica del periodo. Francesco Hayez, Bartolomeo Bezzi, Eugenio Prati, Giovanni Segantini sono solo alcuni degli artisti in mostra, i cui lavori riflettono sia l`evoluzione della societá in quel periodo storico sia il modo di rappresentare questa trasformazione. La mostra prosegue il suo percorso con opere di impostazione piú “moderna” (Luigi Bonazza, Benvenuto Disertori, Umberto Moggioli, Tullio Garbari, Teodoro Wolf Ferrari) per concludersi con una sala intitolata “Aperture verso il futurismo” che ospita alcune sculture di Medardo Rosso e dipinti di Ugo Valeri, Umberto Boccioni e Gino Severini. Da ricordare infine la ricostruzione della gipsoteca di Andrea Malfatti integrata da nuove sculture in gesso, fra le quali i Tritoni utilizzati per il restauro della Fontana del Nettuno a Trento. Torna su MUSEI E LUOGHI DA VEDERE CASTELLO BUONCONSIGLIO, MONUMENTI E COLLEZIONI PROVINCIALI Nelle sue sale sono conservate numerose collezioni di arte medievale e rinascimentale. Ricca la collezione di dipinti e sculture dall’età carolingia al Rococò, nonché preziosi arredi, affreschi, maioliche, porcellane, stampe e disegni. Importante la sezione archeologica. MUSEO STORICO IN TRENTO Documenta la memoria della storia trentina dalla fine del Settecento al secondo dopoguerra, con particolare riguardo al periodo risorgimentale, alle due grandi guerre del Novecento e alla Resistenza. MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO E BASILICA PALEOCRISTIANA Fondato nel 1903 per salvaguardare il patrimonio artistico della diocesi conserva sculture lignee, un piccolo ma prezioso nucleo di codici miniati, una ricca raccolta di paramenti sacri, sontuosi arazzi fiamminghi, pezzi unici di oreficeria. Parte integrante l’area archeologica sottostante la Cattedrale. MUSEO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO L’edificio fu fatto costruire dai principi-vescovi Madruzzo a metà del Cinquecento. Ospita il meglio della collezione permanente fino al 1918. I suoi due piani vengono utilizzati anche per particolari mostre temporanee. MUSEO TRIDENTINO DI SCIENZE NATURALI Ospitate all’interno di Palazzo Sardagna le esposizioni permanenti del Museo sono disposte per grandi temi naturalistici: vertebrati, invertebrati, preistoria alpina, mineralogia e paleontologia. Particolare attenzione viene posta alla didattica. Numerose le mostre temporanee. SPAZIO ARCHEOLOGICO SOTTERRANEO DEL SASS Si tratta di un’area di epoca romana di 1700 metri quadrati scoperta nel sottosuolo del Teatro Sociale e di Piazza Cesare Battisti. Rappresenta un ampio spaccato della Tridentum. È visibile un tratto di strada lastricata, una domus con mosaici e una bottega artigiana. Ospita mostre, spettacoli, incontri. GALLERIA CIVICA D’ARTE CONTEMPORANEA Situata a due passi da Piazza Duomo si configura come spazio espositivo, ma soporattutto come centro di creazione e d’informazione, laboratorio al servizio della città, luogo di consultazione di cataloghi, di video, di accesso a reti informatizzzate per l’arte contemporanea. MUSEO AERONAUTICA, SCIENZA E INNOVAZIONE “GIANNI CAPRONI” Si trova nell’area aeroportuale di Mattarello. Raccoglie ed espone una collezione di rilievo mondiale di aeroplani e cimeli storici raccolti dalla famiglia di Gianni Caproni. La sala espositiva ospita una ventina di veivoli storici, nove dei quali sono pezzi unici al mondo. MUSEO DELLA SOCIETÀ ALPINISTI TRIDENTINI Nel museo sono raccolti una serie di documenti, fotografie e cimeli, dai quali si comprende la storia della Sat, dell’alpinismo trentino e la stessa storia del Trentino. Numerosi gli oggetti e i cimeli che raccontano la nascita dei rifugi alpini, delle guide, e le prime ascensioni in vetta. MUSEO STORICO DELLE TRUPPE ALPINE Situato sul Dos Trento, attraverso oggetti, armi, fotografie e documenti testimonia la storia delle “Penne Nere”. Nella cripta del Museo è ricavato il Sacrario delle Medaglie d’Oro al Valore Militare. Vicino al Museo si trova il Mausoleo a Cesare Battisti. Un”itinerario storico-culturale parte dalla scoperta delle facciate affrescate di questi magnifici palazzi cinquecenteschi lungo lo storico percorso fra il Castello del Buonconsiglio e la piazza del Duomo, percorso nel quale il Rinascimento si fonde in straordinaria armonia con gli altri stili architettonici – medievale e barocco – che insieme alla Trento romana (l´antica Tridentum di cui rimangono importanti testimonianze) raccontano la storia della città. Fitti reticoli di vie, di vicoli e piccole piazze dove si scoprono sontuose dimore, chiese e musei. Tutt´intorno le montagne a ricordare quella dimensione alpina che è parte integrante della cultura e della tradizione trentina. Il Castello del Buonconsiglio merita una visita per ammirarne la grandezza e i diversi stili, testimonianza di una costruzione avvenuta in periodi successivi. Per cinquecento anni fu sede del Governo dei Principi e della Diocesi. La parte più antica, detta “Castelvecchio”, fu eretta nei primi anni del ´200 con la possente Torre Grande o Torre d´Augusto. Interessanti e ricche di fascino le merlature a coda di rondine, le finestre gotiche e la loggia gotico – veneziana, che conferisce una nota di grande eleganza all´intero complesso. Ma a far rimanere i visitatori con il naso all´insù è senza dubbio l´interno della Torre dell´Aquila, ove è conservato uno dei più significativi esempi della pittura cavalleresca medievale compiuta da un maestro boemo, su commissione dell´allora principe vescovo Giorgio di Liechtenstein. “Il ciclo dei mesi” si distende sulle pareti della piccola stanza in grandi riquadri continui: ai giochi, ai balli, ai divertimenti di dame e cavalieri fanno riscontro i principali lavori dei contadini. Nel XVI secolo il cardinale Bernardo Clesio, al culmine della sua carriera ecclesiastica, volle la costruzione del Magno Palazzo, preziosissimo scrigno di uno straordinario patrimonio di stucchi, sculture e affreschi realizzati da artisti come Girolamo Romanino, Dosso e Battista Dossi, Marcello Fogolino. Castelvecchio e Magno Palazzo furono unificati nella seconda metà del XVII secolo dalla Giunta Albertiana. Percorrendo via Bernardo Clesio, costeggiando si giunge a Torre Verde, dalla caratteristica cuspide eretta a guardia del porto fluviale sull´Adige prima della sua deviazione avvenuta a metà del 1800 .Palazzo Trautmannsdorf, edificato sul finire del 1600 ha una curiosa rassegna di grotteschi mascheroni che ornano le finestre. Via del Suffragio, nota per i suoi caratteristici portici, fu il cuore del quartiere degli artigiani e dei commercianti di lingua tedesca. Ancora oggi continua ad affascinare grazie alla sorprendente varietà degli stili architettonici. In fondo alla via il Palazzo del Monte, i cui affreschi che ornano i due prospetti raffigurano alcune scene delle Fatiche di Ercole. Su via Antonio Manci si affacciano numerosi palazzi nobiliari dal sapore rinascimentale. Tra questi Palazzo Salvadori, edificato all´inizio del Cinquecento nel luogo dove era situata l´antica sinagoga ebraica, poco più avanti Palazzo Saracini ove primeggia la grande finestra centrale con i due balconi di pietra che formano una sorta di cornice per il portale a tutto sesto e, sempre sullo stesso lato della via, Palazzo Trentini, con la stupenda facciata settecentesca oggi sede della Presidenza del Consiglio Provinciale e Palazzo Galasso, detto del Diavolo da una antica leggenda citata anche da J.W.Goethe, che lo vuole costruito in una notte proprio per una scommessa con Satana. Sul lato opposto Torre Mirana, un edificio che conserva al piano terreno elementi architettonici due e trecenteschi e trasformato in epoca rinascimentale con l´apertura di finestre a bifora. Sulla facciata della Chiesa di S. Francesco Saverio, costruita su disegno di Carlo Gaudenzio Mignocchi, si vedono ancora le tracce di una casa murata medioevale appartenuta ai Costede. L´interno custodisce un ricco patrimonio architettonico e pittorico relativo all´epoca barocca. Via Belenzani, detta anticamente “Contrada Larga” è una delle più belle e colorate vie della città, contornata da armoniosi e sontuosi palazzi del rinascimento dalle preziose facciate. Palazzo Thun fu per quattro secoli residenza urbana di una delle più influenti famiglie della storia tridentina, la famiglia Thun. Sul lato opposto Palazzo Geremia, costruito sul finire del XV secolo. Nei riquadri della facciata sono affrescati alcuni degli avvenimenti più significativi della città e della stessa via. Bellissima facciata affrescata presenta anche Palazzo Alberti Colico. Non meno affascinanti gli affreschi che impreziosiscono le due Case Rella su Piazza Duomo. Al centro della piazza, raffinato salotto delimitato dalle mura dei suoi edifici monumentali, ove si svolgono importanti manifestazioni, la barocca Fontana del Nettuno risalente al 1767, opera dello scultore Francesco Antonio Giongo. Dai suoi gradoni si ha una stupenda visione d´insieme della Cattedrale di San Vigilio, con il portale preceduto dal protiro e il grande rosone della Fortuna e di Palazzo Pretorio presidiato dalla Torre Civica, costruita nel 1200 sulle rovine della Porta romana che si apriva sulla Via Claudia Augusta di cui rimangono le tracce. Sulla piazza si affaccia anche Palazzo Balduini, le cui decorazioni a festoni di fiori e frutta, databili alla fine del Quattrocento rappresentano la più antica decorazione esterna di edificio cittadino. Torna su ENOGASTRONOMIA Da Trento alla Valsugana, passando per l’Altopiano della Vigolana e per la Valle dei Mòcheni: territori distinti racchiusi in un solo ed unico viaggio, in cui la ricchezza e la diversità delle produzioni enogastronomiche diventano il “piatto forte”. Percorrendo questi luoghi, tra i più affascinanti del Trentino, potrete apprezzare l’armonia del Trentodoc Metodo Classico, bollicine di assoluta qualità che hanno consentito al territorio di Trento e alle sue colline di diventare zona d’elite della spumantistica nazionale, ma anche eleganti vini fermi, la morbida grappa trentina ed il gusto inconfondibile del “caldo” Parampampoli. Da non sfarsi sfuggire ci sono anche i piccoli frutti, minuti nelle dimensioni ma grandi nel gusto, i salumi come la lucanica e lo speck trentino ancora prodotti seguendo le antiche tradizioni, i formaggi di malga dal gusto inimitabile, il Vezzena apprezzato sin dai tempi dell’imperatore Francesco Giuseppe imperatore Austro-Ungarico e produzioni antiche da riscoprire come le Verde del Tesino. La gastronomia del Trentino-Alto Adige rispecchia la natura complessa della propria identità territoriale, giustapponendo elementi veneti, propri della tradizione culinaria italiana, a quelli austriaci, a loro volta filtrati da quella sensibilità asburgica schiettamente votata al meticciato. La regione è famosa per il suo Speck, finissimo salume affumicato; in realtà il Trentino-Alto Adige offre un grande catalogo di carni in salamoia secca, affumicate e stagionate, come la Fumada di Siror, pregiata salsiccia è la Lucanica, esistente in svariate varianti: di maiale, di pecora, affumicata, di cavallo… le Ciughe, invece, sono dei gustosi insaccati preparati con le rape. Il tagliere offe un’ampio spettro di bouquet: dal Grana della Val di Non (Trentingrana) al Puzzone di Moena, il formaggio dei ladini, da loro chiamato Spretz Tzaorì, dall’odore intenso e dal gusto dolce; dal Nostrano della Val di Fassa, vaccino a pasta semicotta, allo Spressa, magrissimo ed aromatico, fatto utilizzando un sottoprodotto del burro; dal Tosela, a pasta fresca, da latte appena munto, al Vezzena di latte di vacca di razza burlina. Il Trentino-Alto Adige è la regione prima produttrice di mele in Italia. Il primato non è solo quantitativo: le specie prodotte sono soprattutto le Golden delicious (le gialle), le Stark delicious (la rosse), le Granny (le verdi), le Morgenduft e le Gloster. Rinomata è la polenta, cara a tutti i veneti, sia a base di grano duro che di grano saraceno (polenta de formenton). Fra i primi non potete perdervi i gustosissimi canederli, figli dei knoedel mitteleuropei, sono degli gnocchi di pane bagnato di latte ed aromatizzato con speck e salsiccia, serviti in brodo spruzzato di trentingrana; a volte sono utilizzati anche come contorno; strettamente imparentati con i canederli, gli strangolapreti si fanno attraverso il medesimo riutilizzo di pane raffermo, unito a spinaci ed uvetta. I cianucei sono serviti col burro ed imbottiti di marmellata. Particolarmente pregiati gli gnocchetti altoatesini (nockerln), con ricotta affumicata. Il Trentino è terra d’elezione per robuste e nutrienti minestre e zuppe, fatte con tutte le primizie che offrono le sue verdi valli, e dotate di nerbo grazie all’utilizzo di varie farine: il bro brusà è a base di patate, pancetta e farine mentre la mosa e la trisa si caratterizzano per l’utilizzo congiunto di farine bianche e gialle preparate con il latte e lo zucchero; il patào è a base farina gialla e crauti. Altre glorie del desco sono la minestra d’orzo, il minestrone di trippe e il patugo. I secondi sono altrettanto robusti e speziati: la carne salada, tipica dell’Alto Garda, è una leccornia a base di coscia di vitellone aromatizzata con ginepro, salvia e alloro, lasciata macerare nel vino per non meno di venti giorni, e servita a mo’ di carpaccio, cruda, oppure leggermente scottata ed accompagnata da fagioli bianchi; il tonco de pontesel è uno spezzatino a base di lucanica; quest’ultima viene utilizzata con la pancetta per fare lo smacafàm, tipico del carnevale; il cavallo si brasa con il Teroldego; i profezeni sono preparati col pane raffermo spugnato nel latte, imbottito di cervella di vitello, e fritti in una pastella di farina. Molto diffuso è lo stinco di maiale, cucinato come in Austria, ed i probusti, versione italiana dei wurstel, affumicati sulle fascine di betulla. A Trento non perdetevi la lepre alla tridentina, con lardo, cipolla, pinoli, uvette, scorza di limone, cannella e burro. La regione esprime anche un’ottima cucina di pesce. La trota del trentino è, infatti, rinomata; il baccalà alla tridentina segue i dettami della mantecatura veneta, con formaggio, patate e sedano-rapa. Come contorni, laddove non si ricorra alla polenta, si trovano crauti, semmai imbottiti di carne tritata, le frittelle di patate (tortel), anche preparate con polenta. Rinomati sono i funghi e gli asparagi, soprattutto gli asparagi bianchi di Zambiana. A Trento è tipica la preparazione della rape, con zucchero e (almeno un tempo) col lardo. I dolci, fra cannella, frutta secca e mele, sono di chiara influenza mitteleuropea: primeggiano lo zèlten natalizio, lo strudel, gli straboi e i fregolòti a base di mandorle, burro e noci. Il particolare microclima delle valli ha permesso al Trentino-Alto Adige di dotarsi di un’enologia, d’alta quota, assolutamente unica e prestigiosa, fatta soprattutto da vini bianchi paglierini e dorati, aromatici, secchi e moscati come il Gewuerztraminer, il Goldmuskateller, il Mueller Thurgau, tutti autoctoni, o le eccellenze alloctone di Pinot bianco, grigio, nero e Sauvignon. Grandi rossi sono il Teroldego Rotaliano ed il Marzemino. Pregiatissimi gli spumanti, nella versione Trento ed Alto Adige. La Regione vanta un’eccellenza nella produzione di birra in Italia (birra di Val di Fiemme). Nell’Alto Adige vi potete imbattere in birre artigianali di tipo tedesco Lager , anche Weizen, cioè a base di frumento, prodotte secondo il disciplinare di purezza bavarese. Notevole il patrimonio di grappe, e di altre stomatiche acquaviti ed amari a base di ginepro, genziana e radici di imperatoria. Due buoni digestivi: l’Amaro Valle di Ledro e la Stomatica Foletto. Torna su