I mercatini di Natale di Bolzano

Il mercatino di Natale di Bolzano in Alto Adige è uno dei più grandi in Italia, essendo una delle migliori destinazioni europee sotto le feste. L’ideale sarebbe una visita in giornata a metà dicembre, quando iniziano a scendere le prime nevi, imbiancando in fretta tutta la città, immergendo il visitatore in una dolce ed avvolgente atmosfera natalizia. Se uno non fosse mai andato in Finlandia a visitare Rovaniem, vicino al circolo polare artico, sarebbe facile pensare a questa città, circondata dalle montagne, come terra natia di Babbo Natale.

L’apertura ufficiale avverrà il 27 novembre in Piazza Walther dalle diciassette in poi, e rimarrà aperto fino al sei di gennaio, alle otto di sera. Normalmente le baracche di legno lavoreranno dalle nove del mattino fino all’otto di sera. Particolarmente consigliate sono le ore dei pasti, in cui sarà possibile assaggiare qualche specialità del posto, e perché no, anche i dolci tipici. Il ventiquattro e venticinque dicembre ovviamente rimarrà chiuso, per poi riaprire a Santo Stefano. La piazza in cui ha luogo questa manifestazione è intitolata a Walther von der Volgelweide, un famoso cantautore tedesco del medioevo, la cui fama si è spinta ben oltre i confini della sua terra natia.

Il mercatino conta ben ottanta casette in legno dai tetti bianchi e rossi; queste si susseguono ordinatamente, l’una dopo l’altra, per le vie strette del centro, creando un’atmosfera quasi fiabesca. Il periodo natalizio richiama un forte numero di turisti, e si consiglia vivamente una più attenta visita alla città, un mix unico nel suo genere per qualsiasi europeo. A seconda dalle angolazioni infatti, il centro risulta essere estremamente nordico per gli italiani, e al tempo stesso così mediterraneo per coloro che vengono dall’altra parte delle dolomiti.

Il centro cittadino ha origini medioevali, e si snoda in un reticolo di stradine, portici, cornici rinascimentali, insegne di ferro battuto e facciate affrescate. Da vedere assolutamente sono la chiesa dei Domenicani, appartenente ad un convento del 1272, poi c’è piazza Erbe in cui è presente un mercato quotidiano dai mille aromi e sapori. Da noi dimenticare la via Portici, in cui si fronteggiano i fronti tedeschi e quelli italiani. Ci sono anche alcuni musei che valgono la pena di essere citati, come quello archeologico, famoso grazie ad un ospite d’eccezione, Ötzi, un pastore di cinquemila anni rinvenuto tra i ghiacciai posti tra la val Senales e l’Austria.

Durante la visita bisogna assolutamente assaggiare dello Speck, facilmente reperibile nei mercati sopra citati, mentre come primo piatto si consigliano i canederli e gli Schlutzkrapfen. Questi ultimi sono dei ravioli con ricotta e selvaggina che precedono selvaggina, stinco di maiale al forno e bolliti di carne, serviti con crauti o contorni agrodoldi, come mirtilli rossi o gelatina di ribes. Ovviamente, causa la forte influenza austriaca, è assolutamente obbligatorio bere almeno un bicchiere di Apfelsaft, ottenuto dalle quindici diverse varietà di mela. Realizzato con il medesimo frutto, non va dimenitcato il famoso Strudel. Se invece si decide per una degustazione di vini locali, bisogna buttarsi sul rosso, come il Santa Maddalena, il Lago di Caldaro e Lagrein. Oppure, se si vuole provare qualche bianco, vengono generalmente consigliati il Gewürztraminer, il Müller Thurgau e il Silvaner.

In realtà Bolzano è nota soprattutto come “Porta delle Dolomiti”. La città è infatti distesa in una conca ad appena 265 metri di quota, ed è il passaggio obbligato per arrivare, attraverso altipiani di grande respiro, ai piedi di alcune delle più affascinanti mete del mondo. Grazie a tre funivie è possibile arrivare facilmente e velocemente nei prati boschi di San Genesio, dell’Altopiano del Renon e sul Colle.

Incuriosisce anche la vegetazione tipicamente mediterranea, lungo le passeggiate panoramiche sulle pendici intiepidite dal sole anche in pieno inverno.

L'Autore: Annalisa Eichholzer Google+

Annalisa Eichholzer, 21 anni studia Lingue e letterature straniere. Ventun anni, studia Letteratura inglese e tedesca all'università di Pavia. Ama viaggiare, le commedie di Woody Allen, Ryanair e le vecchie librerie. Il sogno nel cassetto: Lonely Planet.