L’origine di Babbo Natale

Santa Klaus  

Babbo Natale nasce da un intreccio di leggende, tradizioni e culture europee che col passare del tempo hanno modificato questo personaggio, delineandone i tratti attuali. Oggi ce lo immaginiamo come un simpatico vecchietto con un vestito rosso e bianco e dalla lunga barba. Quali sono, però, le sue vere origini?

Le origini di Babbo Natale

Tutte le versioni che si sono susseguite negli anni hanno una radice comune: il vescovo Nicola della città di Myra, un’antica città turca, ed è effettivamente esistito. Si dice che l’uomo, in seguito santificato, decise di portare il cristianesimo sino alle zone più fredde del continente; in quei luoghi bui e desolati i bambini andavano difficilmente a messa, a causa delle temperature gelide e del clima ostile. San Nicola trovò un nuovo metodo per diffondere il suo credo e la storia di Gesù: iniziò a recarsi di casa in casa portando con sé un dono per ogni ragazzino. Tutte queste cose venivano trasportate dai parroci su una slitta trascinata da cani.

L’appellativo di Santa Claus deriva invece da una festa olandese, chiamata Sinterklass (compleanno del santo) ispirata alla leggenda appena raccontata. In Italia conosciamo invece San Nicola di Mira come San Nicola di Bari, un vescovo cristiano del IV secolo In Italia il personaggio san Nicola di Mira è conosciuto secondo la tradizione come san Nicola di Bari, un vescovo cristiano del IV secolo abitante a Mira o Myra, un paese nella provincia dell’Impero bizantino. La sua salma venne trasportata in Puglia grazie all’aiuto di alcuni pescatori, e si costruì un’apposita basilica nel 1807, divenendo quindi un luogo di pellegrinaggio famoso ancora oggi.

Germania e Islanda rappresentano invece due casi a parte; non c’è da stupirsi della grande varietà di leggende che sono circolate nel corso dei secoli, poiché ogni popolo volle maneggiare la storia secondo le proprie usanze, fino a renderla una caratteristica intima e peculiare della propria cultura. Secondo gli islandesi, per esempio, i doni sarebbero stati consegnati da tredici folletti, e ognuno aveva un nome diverso in base al proprio cibo o attività preferita. Sono stati descritti come esseri dispettosi e severi, quindi, se si presentava il caso di un bambino cattivo, non gli avrebbero consegnato nessun dono, bensì una patata.

Il Babbo Natale di oggi

babbo nataleIl Babbo natale moderno è dunque il frutto di rappresentazioni premoderne religiose o popolari del buon portatore di regali. Tutte queste immagini coincidono con un personaggio britannico del XVII secolo, rappresentato come un signore grosso e barbuto con un una pelliccia e un mantello verde. Di questa figura, si può trovare una chiara testimonianza nel “Canto di Natale” di Dickens, a cui si riferisce come: Spirito del Natale presente.

Oggi è possibile visitare il cosiddetto villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese, proprio dove passa il circolo polare artico. Qui è possibile visitare sia l’ufficio che la posta, in cui una squadra di elfi legge la posta dei bambini di tutto il mondo. Tutte le buste vengono lette e aperte. Si tratta di una città moderna, pulita e consacrata al turismo natalizio. Le temperature d’inverno sono rigide, anche si tratta di un freddo secco ed asciutto, che rende il luogo accessibile per tutto l’anno. In inverno le ore di giorno sono ben poche, perché alle 13 il cielo si tinge già di rosa. Col buio purtroppo è difficile vedere l’aurora boreale dal centro, per cui si consiglia di pagare delle guide e farsi condurre in qualche luogo indicato per questo tipo di fenomeno, come i boschi circostanti.

L'Autore: Annalisa Eichholzer Google+

Annalisa Eichholzer, 21 anni studia Lingue e letterature straniere. Ventun anni, studia Letteratura inglese e tedesca all'università di Pavia. Ama viaggiare, le commedie di Woody Allen, Ryanair e le vecchie librerie. Il sogno nel cassetto: Lonely Planet.