Torino, una delle mie città di adozione, in questi giorni è in subbuglio, tra la visita di Papa Francesco dei giorni scorsi, quella del Premier Renzi oggi e la chiusura della Sacra Sindone domani. Perché la prima capitale italiana è un po’ così, è un po’ il paese del ieri-oggi-domani, e testimonia l’evoluzione di una città che, nel corso del tempo, è senza dubbio cambiata. Senza però mai perdere il suo fascino misterioso.
Tra le tante sfaccettature di Turin, come viene chiamata in piemontese, c’è quella di un luogo esoterico. Non a caso, infatti, Nostradamus, che ci soggiornò per un paio di anni, la definì l’unico posto “dove c’è il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio”. Ma non solo: è davvero l’unica città del mondo a far parte sia del triangolo della magia nera, insieme a Londra e San Francisco, sia di quello della magia bianca, con Praga e Lione.
4 passi nel regno della magia nera
Se conosci Torino, o ci sei stato anche solo una volta a visitare quello che continua ad essere il museo #1, cioè il Museo Egizio (per la maggior parte degli studenti piemontesi delle elementari e medie- o almeno per noi della provincia Granda, il museo era un must una volta all’anno. Penso di aver comprato più segnalibri di papiro lì che non quando sono andata in Egitto), sai che il luogo per eccellenza della Torino nera è Piazza Statuto.
Quella al termine di Via Garibaldi, la via dello shopping, giusto per capirci. Già a partire dall’epoca romana, infatti, era in qualche modo legata al tema della morte, e recenti scavi hanno portato alla luce una necropoli non indifferente.
Ma non solo: la statua presente, che è un monumento commemorativo del traforo del Frejus, è avvolta da una leggenda tanto curiosa quanto sinistra, che ben pochi turisti conoscono, a meno che non facciano uno di quei tour guidati apposta, in cui vengono spiegati tutti questi particolari che per me restano affascinanti.
Se vai in Piazza Castello, quella centrale, congiunta a Piazza Statuto proprio da Via Garibaldi, nel centro, vicino alle fontane zampillanti, trovi una stella. Se ti metti nel centro e guardi dritto davanti a te, in lontananza vedi appunto la statua in questione. Da tua posizione, la figura alata maschile in cima al monumento sembra Lucifero, che stando alle credenze, sembra indicare il punto esatto di accesso alla porta degli inferi.
Ma non solo: nel giardino vicino Piazza Statuto, quasi all’imbocco di Corso Francia, puoi notare un obelisco di dimensioni ridotte, che indica il passaggio del 45°parallelo lungo la città. In quel simbolo, gli appassionati di magia, ci vedono il punto esatto della congiunzione tra le 3 città legate alla magia nera.
A confermare l’aura nera di Piazza Statuto, un piccolo obelisco, situato nel giardino adiacente a Piazza Statuto, quasi all’imbocco di Corso Francia, indica il passaggio lungo la città del e, per gli amanti dell’esoterismo, il punto esatto di congiunzione di Torino con Londra e San Francisco nel triangolo della magia nera.
La purezza della Torino Bianca
Per conoscere gli aspetti della magia buona legata alla città, torna al centro della stella in Piazza Castello, e voltati, dando le spalle alla statua di prima. Così facendo avrai in faccia il castello, ma immaginando che davanti a te non ci sia nessun edificio, riesci a percorrere mentalmente tutta Via Po e Piazza Vittorio, la più grande piazza con portici d’Europa, fulcro della movida torinese, dove c’è anche il famoso locale in cui bere l’assenzio. Lì, trovi una chiesa molto simile al Pantheon di Roma: è la Gran Madre, simbolo appunto della magia bianca. Il suo nome, contrariamente a quello che potresti pensare, non evoca la Madre di Dio, ma la Madre atavica e “pagana”, la natura, genitrice di tutti gli esseri viventi. Concezione alquanto strana, se ci pensi, per un luogo di culto cristiano.
Di fronte all’edificio, ecco la statua della Fede, che si dice abbia il compito di contrastare quella di Lucifero e di proteggere la città dal male. Secondo altre leggende, avrebbe lo sguardo rivolto verso il luogo in cui è custodito il Sacro Graal, il tesoro religioso cercato così a lungo nel corso dei secoli.
Città “a metà tra lo zolfo e l’incenso”, Torino sa stregarti, facendoti perdere in quello che può essere visto come un labirinto di miti, enigmi e trame ben ordite per far perdere il senso dell’orientamento, del tempo e dello spazio. Una battaglia in cui il Bene e il Male si sfidano fino all’ultimo colpo, cercando inutilmente di decretare un solo, vero e unico vincitore. Ma è impossibile: la città, da sempre, è bianca e nera… con qualche sfumatura granata.