Week End Benessere

L’incontro con l’altro da sé si compone di due aspetti fondamentali: la disponibilità all’intimità (in-), fatta di autenticità, spontaneità, consapevolezza; e l’asserzione di sé intesa come capacità di non soccombere, di far valere le nostre idee ed i nostri bisogni, di chiedere e talvolta prendere ciò che ci serve (contro). Si tratta di competenze tutt’altro che scontate! Spesso le nostre esperienze di vita ci portano a lasciare che nei nostri incontri prevalga nettamente l’uno o l’altro di questi aspetti, o che entrambi si manifestino in maniera limitata e poco soddisfacente. Questo week end benessere vuol essere un’opportunità per sperimentare il nostro personalissimo modo di andare in-contro all’altro, di prenderne coscienza ed, eventualmente, di modificarlo; con lo scopo di permettere a ciascuno di noi di sviluppare incontri e relazioni più pieni e soddisfacenti.

Si nasce nell’acqua. Noi tutti proveniamo dal mondo acquatico. Ancora a lungo dopo la nascita permane una profonda nostalgia di questa dimensione difficilmente definibile, permeata di serenità e di fiducia. Il feto non ha bisogno di chiedersi se riceverà ciò di cui ha bisogno, se sarà protetto, se potrà fare affidamento su chi lo sta generando; avvolto dal caldo bozzolo uterino esso riceve tutto ciò di cui ha bisogno per crescere e formarsi ancor prima di conoscere il concetto stesso di bisogno. Alla nascita il bambino ha piena fiducia in sé ed in chi lo circonda ed accudisce, è da quel momento in poi che le piccole o grandi difficoltà e delusioni iniziano a minare questo suo sentimento. Spesso arriviamo alla condizione adulta avendo perso la capacità innata di fidarci ed affidarci, facendo affidamento soltanto su noi stessi. Oppure, tendiamo a delegare il nostro benessere agli altri, completamente, fidandoci di loro ma non di noi, svalutando le nostre proprie risorse. Eppure quando siamo nati avevamo tutto ciò che ci serviva per vivere al meglio nel mondo e lo sentivamo! Entrambi questi atteggiamenti sono troppo, troppo sbilanciati, troppo difficili da sostenere. Questo week end Benessere propone un ritorno alle origini, al mondo acquatico da cui proveniamo, per offrirci una seconda occasione, per ripartire da lì e sperimentare: noi stessi e gli altri, la nostra capacità di stare sulle nostre stesse gambe e di sostenere chi ci si affida, ma anche la dolcezza dell’affidarsi scoprendo di essere sostenuti.

Mens sana in corpore sano, la mente è sana se il corpo è sano, dicevano gli antichi romani… C’è del vero, ma vale anche il contrario, ovvero il corpo sta decisamente meglio se la mente è serena; ne sanno qualcosa le molte persone che soffrono dei così detti disturbi da somatizzazione, come ad esempio il mal di testa o di stomaco da stress, alcuni tipi di dermatiti e certe forme di insonnia. Sostanzialmente la parte più concreta e tangibile e quella più eterea ed immateriale di noi hanno bisogno l’una dell’altra per garantire il nostro ben-essere di individui; eppure ciascuno di noi predilige uno di questi aspetti, ci definiamo più “mentali” o più “fisici”. Nulla di male, finché si tratta di una semplice tendenza; ma cosa succede quando la nostra attenzione si focalizza su un solo aspetto e ci scordiamo di prenderci cura dell’altra metà di noi? Ecco che iniziamo a sentirci a dis-agio, sia nella mente che nel corpo; non ci spieghiamo alcuni fastidi fisici, non capiamo perché tutto sembra andare come vorremmo eppure non ci sentiamo mai pienamente soddisfatti… Questo weekend Benessere vuole essere un’occasione per prendere coscienza di entrambe le nostre realtà, dei nostri bisogni e delle nostre risorse sia fisiche che mentali, per iniziare a fare pace con la parte di noi che abbiamo sin qui trascurato, scoprendo quell’armonia mente-corpo che è in grado di dare a ciascuno una marcia in più.

Sin da piccoli, per sentirsi bene nel mondo e con sé stesso, ognuno di noi ha bisogno di amore ed approvazione. Le nostre prime relazioni ci offrono un modello di come fare per ottenerne, di come piacere cioè agli altri. Poiché piacere agli altri ci permette di sentirci amati e riconosciuti, quando ciò avviene ci sentiamo bene e questo ci porta a ripetere quei comportamenti che ci hanno già portati ad ottenere riconoscimenti. Non sempre però ci rendiamo conto del prezzo che paghiamo, di quanto ci costi l’attuazione di tali strategie… Ci siamo mai chiesti se il nostro modo di essere, quello che piace tanto agli altri, piace veramente a noi? Se non ci sforzassimo tanto di compiacere gli altri sceglieremmo davvero di essere così? Spesso la risposta è no, e questo ci porta a una domanda: meglio piacere o piacersi? Questo workshop propone ai partecipanti di prendere coscienza di come, quando e in quali frangenti tendono a scegliere di far piacere agli altri anziché a se stessi ed offre loro la possibilità di decidere se interrompere questo automatismo.