Stephen Wiltshire: quando arte ed estetica del viaggio si incontrano

Londra

 

Un viaggio in elicottero di qualche minuto. Una città dall’alto da scrutare come avesse un segreto da rivelare. E una genialità rara custodita da una patologia che in questi casi mostra tutta la potenza amplificata dei suoi canali di percezione.

Stephen Wiltshire nasce a Londra nel 1974, e il suo grande talento è quello di riuscire a riprodurre in modo meticoloso e in ogni dettaglio le mappe delle città dall’alto, dopo averle sorvolate in elicottero per poche decine di minuti.

Stephen Wiltshire e i viaggi nelle sue opere

L’artista londinese è affetto dalla sindrome di Asperger, un grave disturbo pervasivo dello sviluppo appartenente alla stessa famiglia dell’autismo; Wiltshire ha contratto l’autismo dopo la morte del padre Colvin in un incidente in moto, non ha parlato sino ai cinque anni e ha iniziato a disegnare i primi panorami di Londra a otto. Da piccolo non vuole essere abbracciato, sfugge al contatto visivo e a qualsiasi forma di socializzazione con altri bambini.

Le sue incredibili potenzialità germogliano già nei primissimi anni della sua infanzia. All’età di cinque anni viene mandato alla “Queensmill School”, le sue prime raffigurazioni rappresentano automobili ed animali. Sono proprio le sue maestre di scuola a scoprire il grande talento, quando di ritorno dalle varie gite scolastiche invece di unirsi ai suoi compagni preferisce starsene in un angolino. In silenzio. Con la sua matita, la carta, i colori per riprodurre tutto ciò che ha appena visto. Il Big Ben, la Tower Bridge, i paesaggi, i monumenti;  il disegno diviene proprio il principale canale di comunicazione tra Stephen e le insegnanti, utilizza una serie di 26 disegni, corrispondenti ciascuno a una lettera dell’alfabeto, per parlare al mondo esterno. Un’incredibile sinergia tra espressione e percezione, tra mano e occhio.

A solo 8 anni gli viene commissionato, dall’ex primo ministro britannico Ted Heath, un disegno della cattedrale di Salisbury. All’età di 10 compone una sequenza dei panorami di Londra denominata “The London Alphabet”. Studia   alla “Fine Art at City & Guilds Art College di Londra”, dove grazie al suo grande talento espressivo e alle sue capacità di rappresentazione diviene famoso in tutto il mondo, crea una galleria personale nella sua città natale e inizia a girare il mondo per riprodurre dall’alto i panorami delle più affascinanti città del globo.

Utilizza lunghissimi fogli bianchi, estesi sino a 10 metri. Le sue performance durano giornate intere e sono pubbliche; riproduce in modo accurato e dettagliato qualsiasi elemento urbano e architettonico – chiese, palazzi, ponti, strade, vie – rispettando fedelmente, con un controllo assolutamente extra-ordinario per l’occhio umano,  i canoni della prospettiva e delle proporzioni.

Stephen Wiltshire e New York

Stephen WiltshireUna delle sue opere più celebri è la vista panoramica della città di New York. Tre ore di elicottero e tre lunghi giorni di lavoro per realizzare questa splendida opera d’arte. Per l’occasione l’artista ha collaborato con la Banca svizzera USB nella campagna pubblicitaria “We Will Not Rest” un monito per l’esecuzione perfetta di ogni minimo dettaglio, proprio come nelle opere del grande Artista.

Il disegno, lungo 76 metri, è stato esposto all’aeroporto internazionale dedicato a John F. Kennedy, e realizzato utilizzando ben 12 penne per terminare la sua opera. Qui potrete riconoscere tutti gli edifici più importanti della Grande Mela: il Chrysler Building, l’Empire State Building, New Jersey, Manhattan, il Financial District, Ellis Island, la Statua della Libertà, Brooklyn, il Pratt Institute.

Stephen Wiltshire e il resto del mondo

In tutti questi anni la musica è stata un elemento imprescindibile di composizione, dal jazz al pop, dagli anni ’60 ai capolavori più recenti; non si limita a New York, ecco altre città oggetto dei suoi incredibili capolavori: Tokyo, Parigi, Roma, Dubai, Francoforte, Hong Kong, Madrid Gerusalemme, Sydney.

Nel caso di Roma il livello di precisione e dettaglio è così elevato che potrete persino contare le colonne del Pantheon. Non solo panoramiche dall’alto, ma anche scorci, angolature e fotografie a mano libera di dettagli imperscrutabili. Grazie al suo talento e al suo successo internazionale è stato insignito del titolo di “Membro dell’Impero Britannico” e ha una sua esposizione personale permanente nella Royal Opera Arcade.

Secondo il The Indipendent è uno degli artisti britannici più quotati. Una maestria artistica in cui genialità, estetica del viaggio e sapore della scoperta si incontrano. Il 15 febbraio 2008 viene nominato “persona della settimana” da Abc News. Nel luglio 2009 fu ambasciatore del Children’s Art Day nel Regno Unito e nel 2011 divenne seguace onorario della Society pf Architettura Illustration (SAI).

Stazione Londra“Probabilmente è proprio il mio disturbo metabolico e neurologico a favorire questa mia abilità” ha semplicemente commentato Stephen Wiltshire.

Dalla BBC alla TV nipponica, irlandese, tedesca, Discovery Channel. Queste alcune delle emittenti televisive che lo hanno seguito nelle sue avventure e documentato le sue capacità extra-ordinarie: le opere riprodotte sono maniacalmente fedeli all’originale sino al punto che persino il numero delle finestre dei palazzi corrisponde alla realtà.

Se volete anche voi percorrere le prime tappe del suo interminabile viaggio potrete trovarle nelle sue pubblicazioni più importanti: Drawings (1987), Cities (1989), Floating Cities (1991) (annoverato da Sunday Times nella lista dei migliori best-sellers), and Stephen Wiltshire’s American Dream, Floating Cities.

L'Autore: Federica Ielapi Google+

Eternamente fuori posto e alla ricerca di Se Stessa. Laureata in Filosofia e, attualmente specializzanda in Relazioni Internazionali, ha lavorato nel mondo dell’editoria e collabora da diversi anni con alcuni uffici stampa. Innamorata di Arte, fotografia, scrittura e viaggi: splendide metafore di un’esplorazione che alla fine rimane sempre un cammino di scoperta interiore. “In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare”.