Praga

 

Tra i capolavori cinematografici in parte girati in Repubblica Ceca, impossibile non nominare Amadeus, il celebre film del 1984 diretto da Miloš Forman che nel 1998 è stato inserito dall’American Film Institute tra i migliori 100 lungometraggi statunitensi di tutti i tempi.

La pellicola, che verte sulla rivalità tra Wolfgang Amadeus Mozart e il collega compositore Antonio Salieri, ha vinto ben 8 premi Oscar nel 1985, tra cui quello per il miglior film, ottenendo così un successo mondiale.

Come “controfigura” della capitale viennese, sono state usate due città ceche, Kroměříž e Praga, in cui Forman ha girato alcune scene significative, come quella al Teatro degli Stati di Praga, dove nella realtà sono andate in scena per la prima volta Don Giovanni e La clemenza di Tito.

Numerosi altri edifici e palazzi di Praga sono stati usati, e ripercorrendoli, si può seguire un itinerario tanto insolito quanto interessante e curioso. Di seguito le location principali, elencate in ordine del tutto casuale.

Piazza Maltese

Piazza Maltese, con le sue stradine strette e quasi avvolgenti, attraversate dai carri di cavalli che trasportano legno e popolate da prestigiatori da quattro soldi, venditori ambulanti e fioristi, è il luogo in cui passeggia Mozart nella scena in cui, deluso, torna a casa. Sebbene tutti vogliano ascoltare la sua musica, compresi i soldati dell’imperatore, impeccabili nelle loro uniformi quando prestano servizio per strada, nessuno sembra volerlo come maestro.

Quelle facciate delle case, ancora oggi, trasmettono magia, e anche se l’arte del XVII secolo è stata “sostituita” da quella contemporanea, camminare in quella piazza ricca di bandiere ceche che svolazzano nel vento, è un must.

Wallenstein Palace – Sala dei Cavalieri

scorcio PragaUn giovane Mozart suona il pianoforte bendato nelle stanze papali, impressionando il pubblico per essere poi riuscito a passare, con una tale padronanza, al violino. Scena, questa, girata nella Sala dei Cavalieri di palazzo Wallenstein, che con i suoi portali in marco e gli archi alti, permettono di godere di un’acustica perfetta.

Location, questa, che è stata scelta come sede ecclesiastica per via della sua architettura barocca e per i suoi interni che lasciano davvero a bocca aperta. Viene quindi da chiedersi se il vero spettacolo fosse Mozart o la sala in cui si esibiva.

I giardini di palazzo Wallenstein

Le melodie vivaci di Mozart hanno conquistato l’imperatore e sua moglie, tant’è che gli chiedevano di presenziare i loro concerti e festival musicali, e di prendere parte agli eventi culturali. Ed ecco che il compositore si ritrova nei giardini di palazzo Wallenstein, ad animare gli ospiti reali. Azione che l’attore Tom Hulce, alias Mozart nel film, è riuscito a compiere brillantemente, padroneggiando con una tale naturalezza la sua diteggiatura.

Il cimitero di Vyšehrad

Una folla di gente a lutto, vestita rigorosamente di nero, si avvia per entrare nel cimitero di Vyšehrad, sotto una pioggia incessante, per dare l’ultimo saluto al maestro Mozart. Anche il cielo sembra piangere il grande compositore, in una delle scene più suggestive del film.

In realtà, le spoglie di Mozart non si trovano lì, e Vyšehrad non è neanche così tetro e cupo come sembra, al contrario: sulla scia dell’Hollywood Forever di Los Angeles, in California, d’estate organizza eventi all’aperto e serate di cultura. Un chiaro omaggio alle oltre 600 personalità ceche che vi sono sepolte.

L’attuale struttura, costruita nel XIX secolo al posto dell’esistente cimitero rurale, più che un cimitero è una vera e propria opera artistica incastonata nella natura. Tra sculture funerarie e il Pantheon, la cui costruzione ha richiesto molti anni, Vyšehrad è un’opera artistica unica, in perfetta armonia con l’ambiente circostante

Via Nerudova

PragaVia Nerudova, ex Via Reale, è la strada percorsa da Mozart insieme alla moglie Costanze a suo padre anziano, che non riesce a tenere il loro passo.

Si snoda da Piazza della Città Piccola fino alle porte del castello di Praga, attorniata da palazzi storici e case che, anziché avere il numero civico, hanno un dipinto che le contraddistingue. Ogni angolo, sia a destra che a sinistra, merita una visita, per via dei negozietti di artigianato e delle gallerie d’arte e per i piccoli vicoli che si diramano dalla strada, che prende il nome dal poeta Jan Neruda, vissuto nella casa chiamata “Ai due Soli”.

L'Autore: Krizia Ribotta Giraudo Google+

Giornalista, blogger e autrice con la passione per il cinema, la lettura e i viaggi. Pubblica articoli dal 2009, da quando ha iniziato a scrivere per giornali e blog italiani e americani, con cui continua a collaborare. Autrice di un libro per il sociale, si occupa di viaggi e promozione culturale, scrivendo di storie, confidenze e tradizioni che profumano di terre lontane. Tra le grandi collaborazioni, quelle con Il Messaggero, l'International New York Times e il Los Angeles Magazine.