L’affascinante rimonta di Matera, tra Sassi, storia e cultura

Matera nel corso dei secoli ha saputo riscattarsi, passando dall’essere una città del degrado a fiore all’occhiello non solo della Basilicata, ma anche dell’Italia meridionale. I suoi Sassi, famosi in tutto il mondo, sono molto di più di semplici grotte naturali scavate nella roccia, trasformate poi in abitazione. Sono il cuore pulsante della città, il giusto equilibrio tra natura, storia, tradizioni e usanze del mondo contadino.

Matera, tra passato, presente e futuro


Matera oggi risplende nella sua bellezza, attirando ogni mese migliaia di visitatori. Spesso viene considerata come una città risorta dalle ceneri, per il suo passato quasi da dimenticare, che è però servito a renderla una meta turistica tanto ambita e a raggiungere diversi riconoscimenti nazionali e non.

I primi insediamenti sono riconducibili all’era paleolitica, e le sue costruzioni originarie, caratterizzate da chiese e abitazioni scavate nella roccia, nel corso dei secoli sono rimaste intatte. Proprio per questo, in queste case-grotta, come vengono chiamate, le famiglie locali hanno vissuto fino agli anni ’50. Con il boom improvviso delle nascite fu necessario espandere il perimetro cittadino, e gli scavi sempre più in profondità permisero di trasformare vecchie chiese rupestri e addirittura cisterne in abitazioni, creando un vero e proprio sconvolgimento nella comunità.
Matera- Scorcio
L’acqua a disposizione non bastava per tutte le famiglie, e ben presto i Sassi divennero sinonimo di sporcizia: non mancavano solo le condizioni per vivere in modo dignitoso, ma anche e soprattutto quelle sanitarie. Il tasso di mortalità crebbe vertiginosamente, colpendo in modo particolare i bambini: secondo alcune statistiche, infatti, su 1000, ben 463, quasi la metà, nascevano morti. La malaria vegliava vigile sulla miseria contadina, e la vita si trasformò in una vera e propria lotta alla sopravvivenza.
Matera- Capitale Europea della Cultura

Matera, “la vergogna d’Italia”


Nel 1945, dopo la pesante denuncia di Carlo Levi che in Cristo si è fermato a Eboli descrisse l’ingente degrado del centro cittadino, mettendo in luce i “buchi neri” in cui la popolazione viveva in povertà e sporcizia, e le “grotte” scavate nei burroni, Matera divenne il simbolo dell’arretratezza che stava opprimendo il meridione.

Con la pubblicazione del libro, tutto il Paese era venuto al corrente della situazione in Basilicata. Bisognava agire, in fretta, tutti insieme. Nel 1948, Palmiro Togliatti, leader del PCI, dopo aver visitato la città, la definì “la vergogna d’Italia”, e nel 1952, due anni dopo la sua visita, il Primo Ministro Alcide De Gasperi, con la “Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi” del 17 maggio, impose a ben due terzi della popolazione di trasferirsi in zone più dignitose. Si poteva così iniziare a sperare in una rinascita.

Matera e la sua rinascita


Grazie a questo grande impegno collettivo di riqualifica dell’ambiente, Matera nel 1993 ha iniziato a riscattarsi, entrando a far parte del patrimonio UNESCO, diventando così anche il primo sito iscritto dell’Italia meridionale.

La rinascita l’ha consacrata anche al grande schermo, trasformandola nel set di diverse pellicole, tra cui Il Vangelo secondo Matteo, Cristo si è fermato a Eboli (ovviamente), Ben-Hur e La Passione di Cristo. In quest’ultimo caso, Matera è stata scelta da Mel Gibson perché i suoi Sassi incarnavano perfettamente la “sua” Gerusalemme.

Una vera e propria escalation, quella della della “Città Sotterranea”, che è riuscita ad ottenere il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019. Candidata nel 2008, nel 2014 è risultata la vincitrice, battendo Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. Così, con il suo slogan “Open Future”, Matera ha occasione di mostrare il suo sviluppo culturale, le sue tradizioni e il suo inestimabile patrimonio artistico ed architettonico.

Non ti resta che visitarla, conoscerla ed apprezzarla.

L'Autore: Krizia Ribotta Giraudo Google+

Giornalista, blogger e autrice con la passione per il cinema, la lettura e i viaggi. Pubblica articoli dal 2009, da quando ha iniziato a scrivere per giornali e blog italiani e americani, con cui continua a collaborare. Autrice di un libro per il sociale, si occupa di viaggi e promozione culturale, scrivendo di storie, confidenze e tradizioni che profumano di terre lontane. Tra le grandi collaborazioni, quelle con Il Messaggero, l'International New York Times e il Los Angeles Magazine.